La “poesia” è forse la più grande tra le “arti introspettive”, quelle che analizzano ed esprimono il proprio “Io interiore”. In questo saggio, il poeta toscano Emmanuel Gallo vuole discutere ed evidenziare il rapporto tra l'Uomo e l'Universo in campo poetico. La Metafisica del sentimento prodotto dal contatto tra lo spazio cosmico che ci circonda e noi stessi, è il tema e lo scopo di questo brillante saggio.
I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto
(Giacomo Leopardi, 19 gennaio 1821)
Che cosa si dice, di solito, ad un bambino quando muore qualcuno? “E' andato in cielo”; e diciamo così perché sappiamo che il bambino vede il cielo come un luogo misterioso, che non si conosce e, proprio per questo, meraviglioso.
Un luogo ignoto che evoca, attraverso la sua bellezza, qualcosa di idilliaco; solleva un immaginario fantastico riflettendo un universo di valori e di significati che trascendono l'esperienza sensibile e che sono racchiusi dentro uno sguardo innocente di una ragione fertile ed infantile.
Per noi quelle luci sono soltanto nubi di gas e di polvere perché l'uomo con l'ausilio della scienza ha scoperto l'incantevole inganno della natura ed ha accorciato la distanza tra il sicuro conoscibile e l'imprevedibile meraviglia dell'inconoscibile; per il bambino quelle stesse immagini sono esperienze di senso anche se non ha strumenti per ridurle a categoria, a concetto inserendoli dentro principi razionali.
Ed è questa capacità contemplativa, questo stupore che desta curiosità, attrazione, amore, conoscenza; in una parola “vita”.
La vista pura, e cioè sgombra dalla paura e animata dal coraggio di guardare l'irrazionale mondo inconscio che l'osservazione del cielo evoca, si esprime nella mia poesia dal titolo “Manto di stelle”, contenuta nella raccolta “Kosmos”:
con feroce vigore
con premurosa delicatezza
il cielo in tutta la sua sublime tralucente presenza
mi avvolge in un antico dorato manto di stelle
Questo sguardo creativo-contemplativo si ritrova negli antichi i quali pensavano che un eroe o un imperatore si eternassero, dopo la morte, diventando astri o costellazioni (catasterismo) e che il cielo fornisse dei segni su ciò che doveva accadere attraverso presagi e premonizioni (per esempio le comete erano segni di cattivo augurio).
Il cielo è percepito come un organismo vivo, in evoluzione ed in cambiamento, che va interpretato, studiato e letto perché portatore di segreti riguardanti il destino dell'uomo.
L'esistenza umana si lega indissolubilmente alla vita cosmica perché le domande profonde che scaturiscono dalla vista del cielo sono quelle domande che regolano la nostra vita sulla Terra: è celebre l'incipit del “Canto notturno di un pastore errante per l'Asia” di Leopardi dove il pastore-poeta rivolge domande alla luna sul suo destino e sul senso della sua vita.
La luna non risponde, rimane muta ed indifferente alle sofferenze terrene lasciando il pastore nella solitudine della propria parola e nella crisi della sua coscienza.
Nella mia poesia “Un uomo spinge una carrozzina”, inserita nella raccolta “Cometa”, persino Dio si dimostra insensibile all' “Urlo” di dolore dell'uomo:
In un crescente silenzio lunare
implode l'Urlo
davanti al muto occhio di Dio
Nella contemplazione del cielo riscopriamo il nostro essere primordiale con i suoi veri e reali bisogni, un essere che cerca una profonda armonia con l'esistente in questo perenne interrogarsi.
Questo processo di identificazione del soggetto come elemento del cosmo sviluppa una metafisica delle emozioni, o metafisica del sentimento, che si basa sulla percezione dell'esterno in rapporto alla propria interiorità: colui che contempla proietta nella cosa contemplata tutta la gamma della sue emozioni le quali permettono di entrare in relazione con l'Esistente; anzi direi che è la voce stessa del creato; è il linguaggio di senso della nostra Natura (intesa nell'accezione più nobile ed alta).
In questo caso il mondo fenomenico diventa simbolo di una superiore esplorazione del sentimento: si attribuisce significato alle immagini.
Il principio di sensazione porta l'uomo creatore di illusioni a percepire la vastità del proprio mondo simbolico-affettivo: avviene come un'estensione dei sensi, un'espansione spirituale che conduce a sentire il cosmo racchiuso dentro l'uomo ed, anzi, a percepire il proprio mondo affettivo come un universo di significati e di valori.
Nella poesia “Il cuore dell'universo” (sempre contenuta nella raccolta “Kosmos”) riporto chiaramente questa condizione di profonda osmosi tra l'io ed il cosmo:
Nel più profondo dei miei occhi
pulsa
il cuore dell'universo.
Conosci meglio il poeta Emmanuel Gallo:
2) Leggi i suoi libri:
- Recensione del libro “Cometa” (scritta da Stefano Lattari);
- Recensione del libro “Kosmos” (scritta da Stefano Lattari);
3) Altro su di lui:
- Aforismi e Massime;
- Intervista in esclusiva a Emmanuel Gallo;
- Saggio: ''La Metafisica del Sentimento: ovvero, il rapporto tra l'Uomo e l'Universo nella Poesia'';
- Saggio: ''Essere ed espansione: la decostruzione della Ragione - Analisi poetico-filosofica'';
- Recensione scritta da Emmanuel Gallo per il libro “L'improvvisazione delle ali” di Stefano Lattari;
- Saggio: "''Mondo artificiale. L'antinatura dell'uomo'': ovvero, critica alla presunta superiorità naturale dell'uomo!".
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