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Recensione ''Il mio lieto fine... sei tu'' (Libro di Elisa Gioia)
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- Categoria principale: Recensioni Libri
- Categoria: Recensioni Libri ''I''
- Creato: Lunedì, 30 Gennaio 2017 21:17
- Scritto da Melissa Radice

DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Il mio lieto fine... sei tu”.
- Titolo originale: "Il mio lieto fine... sei tu".
- Autore: Elisa Gioia;
- Nazionalità Autore: Italiana;
- Data di Pubblicazione: 21 Giugno 2016;
- Editore: Piemme;
- Genere: Contemporary Romance;
- Pagine: 353 p., rilegato;
- Voto del Pubblico (IBS): 5 su 5.
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Recensione del Libro “Il mio lieto fine... sei tu” di Elisa Gioia del 2016, genere Contemporary Romance. Evidenzieremo il riassunto del libro “Il mio lieto fine... sei tu”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “Il mio lieto fine... sei tu” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''IL MIO LIETO FINE... SEI TU'':
Elisa Gioia nasce in provincia di Belluno nel 1984.
Diplomata in lingue, frequenta un corso di giornalismo dopo aver collaborato diversi anni con un giornale locale.
Ama scrivere come valvola di sfogo, che sia un articolo, una storia, un tweet o uno stato su Facebook.
Adora viaggiare, fare fotografie, fare vere e proprie maratone di telefilm, ma la sua più grande passione è New York.
Con Rizzoli ha pubblicato “Sei bella come sei” (2015), romanzo scritto insieme alla make-up artist e webstar Clio Zammatteo.
“So che ci sei”, uscito come e-book self original, ha avuto oltre 7.000 download e ottime recensioni da parte dei lettori ed è poi stato pubblicato da Piemme nel 2015, tradotto negli USA con il titolo “The Hook”.
Sempre con Piemme ha pubblicato anche il seguito “Il mio lieto fine... sei tu” (2016)
RIASSUNTO DEL LIBRO ''IL MIO LIETO FINE... SEI TU'': 
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Le aveva promesso il lieto fine, ma poi è sparito spezzando quel cuore che a fatica Gioia aveva rimesso insieme.
Le aveva chiesto tempo, salvo poi lasciarla con quattro righe impersonali in Times New Roman di un’e-mail senza oggetto.
Sono passati otto mesi da allora, e la situazione è sempre la stessa: Gioia è distrutta e la sua sofferenza è talmente palpabile da sentirla come propria, mentre la si legge.
La vita va avanti, questo lo sa bene, eppure quando il pensiero torna a lui la stretta attorno al cuore si fa più intensa e le lacrime sono inevitabili.
Ed è così che la ritroviamo, chiusa in un bagno dell’ufficio, mentre ascolta e riascolta l’iPod che Christian le ha lasciato e ripete ormai a memoria le sue parole, quella promessa che non ha saputo o voluto mantenere.
E se dimenticare un tradimento seguito da un’umiliazione scribacchiata su un foglio A4 è stato difficile, far smettere al proprio cuore d’amare incondizionatamente è qualcosa che nemmeno prova a fare, torturandosi coi ricordi, la voce, i pochi momenti assieme.
La sua sofferenza è prepotente, filtra tra le righe ed è qualcosa in cui riconoscersi, da sentire viva sulla propria pelle mentre si legge.
Si potrebbe pensare che Gioia, rivedendolo – spedita a New York dal capo, nonché zia di lui, per lavorare a stretto contatto con la sua società per una settimana – cada ai suoi piedi immediatamente. D’altronde, è inevitabile non sentire la voce dell’arcigna Sabrina a fine So che ci sei: “Vada a New York e si riprenda mio nipote”.
Facile a dirsi, un po’ meno realizzarlo se, nel momento in cui la rivede, Christian indietreggia furente per abbandonare un locale e l’attimo dopo è accompagnato dalla stupenda ex fidanzata ora non più tanto ex a cui alludeva nella mail e con cui è impossibile competere perché alla statuaria bellezza aggiunge una gentilezza nei suoi confronti che le rende automatico invidiarla e basta, altroché odiarla come vorrebbe.
L’odio, o quello che si augurerebbe fosse tale, lo riserva tutto a lui, che pretende di imporle come comportarsi e si mostra addirittura infuriato con lei senza spiegarle la ragione.
E se nel primo romanzo della serie, Gioia stava pian piano rimettendo assieme i cocci di sé finendo per imbattersi in un amore più impetuoso che le aveva rimesso in moto il cuore e lasciato noi con gli occhi a cuoricino, qui tutto quel che prova, positivo o negativo, ci viene sbattuto in faccia con violenza.
Tutto è più forte, tutto più inarrestabile.
Ogni incontro tra Gioia e Christian lascia storditi e insoddisfatti, con la testa che gira e tanti punti interrogativi in sospeso a cui nessuno dei due sembra riuscire a trovar risposta.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''IL MIO LIETO FINE... SEI TU'': 
I personaggi presenti sono tanti, alcuni fanno giusto delle comparse veloci, ma aiutano molto la narrazione, che non finisce così per essere piatta e monotona e viene spezzata da momenti divertentissimi tra Gioia, le sue amiche e sua mamma.
Protagonisti indiscussi rimangono comunque Gioia e Christian.
- Mi piace la Gioia che troviamo in questo secondo capitolo perché, pur distrutta da una relazione che non è andata come credeva, non si lascia abbattere.
Certo, ha i suoi momenti di crisi, in cui abbraccia la camicia di Christian o riascolta le canzoni che lui le ha lasciato, ma dal momento in cui lo rivede cerca di mettere al primo posto se stessa, piuttosto che lui o la loro storia.
Gli tiene testa, lo evita o tiene in disparte, non gli concede mai un attimo di tregua o una piccola soddisfazione quando lui spera di vederla obbedire ai suoi ordini in quanto capo.
Ha bisogno di certezze, di qualcosa di più di una fiammella di speranza per lasciarsi avvicinare, far cadere la maschera impenetrabile che indossa per fingere di star bene perché le parole non bastano più.
- Come già detto quando ho parlato di lui nella recensione di “So che ci sei”, Christian è uno di quei personaggi che trasformano i nostri occhi a cuoricino, come non innamorarsi di un uomo che guadandoci negli occhi mormora direttamente al nostro cuore
Questa volta conosciamo un Christian non solo più caparbio e testardo ma anche molto più deciso a lottare per riavere Gioia, disperato quasi. Un uomo che non ha paura di far vedere quello che prova, che le mostra le proprie cicatrici senza paura.
- Ritroviamo anche le amiche di Gioia: Melissa, ormai verso la fine della gravidanza; Ludo, che sta vivendo i primi mesi del suo matrimonio. Bea è quella che probabilmente è cambiata di più rispetto a quando l’avevamo conosciuta in “So che ci sei”, è maturata molto, più consapevole di se stessa ed ha anche deciso di andare in terapia per risolvere alcune questioni che aveva in sospeso.
Tutte loro, per quanto partecipi e presenti per Gioia, hanno un ruolo minore questa volta perché rimangono in Italia quando lei va a New York.
- Un grande cambiamento l’ha fatto anche la mamma di Gioia che ha deciso di diventare più indipendente e dedicarsi più a se stessa. Questo causerà qualche attrito tra i coniugi Caputi!
- Un ruolo più importante rispetto al precedente romanzo lo riscuote Marco, come vice life coach della nostra protagonista, sarà infatti lui a seguire Gioia nella Grande Mela, con la scusa di dover lavorare insieme e la consigliera... facendoci spesso ridere a crepapelle!
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''IL MIO LIETO FINE... SEI TU'': 
La scena in “Il mio lieto fine… sei tu” si sposta da Venezia a New York.
A poche pagine dall’inizio infatti Gioia parte per “andare a riprendersi Christian”, come le dice Sabrina, quell’arcigna della sua capa – nonché zia di Christian.
New York è esattamente come gioia la immagina… brulicante di vita e piena di energia. È la nostra protagonista però, con il cuore spezzato a non riuscire a godersi questa splendida città.
Le descrizioni dell’autrice sono come sempre ben curate e forse, contrariamente a quanto avvenuto in “So che ci sei”, questa volta l’autrice da un po’ più di peso alle descrizioni.
“Lo spettacolo che si stendeva davanti ai miei occhi era pura magia. Manhattan vista dall’alto, un’esplosione di tante piccole luci a perdita d’occhio e davanti a noi, nel cielo della notte, il gigante. L’Empire State Building.”