
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Gelo per i bastardi di Pizzofalcone”.
- Titolo originale: "Gelo per i bastardi di Pizzofalcone".
- Autore: Maurizio De Giovanni;
- Nazionalità Autore: Italiana;
- Data di Pubblicazione: 2014;
- Editore: Einaudi;
- Genere: Giallo;
- Pagine: 320 pp;
- Voto del Pubblico (IBS): 3,94 su 5.
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Recensione del Libro “Gelo per i bastardi di Pizzofalcone” di Maurizio De Giovanni del 2014, genere Giallo. Evidenzieremo il riassunto del libro “Gelo per i bastardi di Pizzofalcone”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “Gelo per i bastardi di Pizzofalcone” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''GELO PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE'':
Maurizio De Giovanni è nato a Napoli il 31 marzo 1958 e vive e lavora nella città d’origine. Nel 2005 partecipa ad un concorso per giallisti emergenti con un racconto che ha come protagonista il commissario Ricciardi, ambientato nella Napoli degli anni Trenta.
Dopo la vittoria nel concorso De Giovanni dà vita ad una serie di romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi tra cui Le lacrime del pagliaccio nel 2006 (ripubblicato nel 2007 col titolo Il senso del dolore).
I romanzi lo consacrano come uno dei giallisti più apprezzati dal pubblico. Nel 2012 decide di scrivere un giallo ambientato nella Napoli odierna, dal titolo Il metodo del coccodrillo, in cui compare per la prima volta l’ispettore Lojacono che diventerà il protagonista di una serie di romanzi detta dei Bastardi di Pizzofalcone.
Maurizio De Giovanni ha ricevuto nel 2015 la cittadinanza onoraria da parte del comune di Cervinara. I suoi lavori sono tradotti in inglese, catalano, spagnolo, tedesco e francese e sono in corso di traduzione in russo.
Scrive anche racconti a tema calcistico sulla squadra della sua città e lavori teatrali. Fa parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio di scrittura dedicato ai ragazzi reclusi nell’istituto penale minorile di Nisida.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''GELO PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE'': 
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Napoli è travolta da un'ondata di gelo, le temperature scendono al di sotto dello zero e la città, non essendovi abituata, si paralizza e il freddo diventa l'unico argomento di conversazione. A due passi dal commissariato, in vico Secondo Egiziaca, viene commesso un efferato delitto. Lojacono e Di Nardo intervengono trovandosi davanti il penoso spettacolo di due giovani morti: lei, distesa sul letto semisvestita e bellissima, lui, riverso sul tavolo con ancora la penna in pugno.
Sono stati trovati dall'amico e collega del ragazzo, Renato Forgione, e proprio da lui Lojacono e Di Nardo scoprono qualcosa in più sulle vittime. Si tratta di due fratelli calabresi, Biagio e Grazia Varricchio. Biagio era un ricercatore universitario, la sorella invece abitava con lui da pochi mesi e ultimamente aveva cominciato a svolgere la professione di modella.
I vicini di casa dei ragazzi hanno udito un diverbio il giorno dell'omicidio, tra Biagio e un uomo che parlava in dialetto calabrese. Le indagini si concentrano soprattutto sulla gelosia del fidanzato della ragazza, la quale aveva molti spasimanti vista l'avvenenza. I ragazzi dovevano ricevere la visita del padre, che non vedevano da diciassette anni dato che quest'ultimo era stato in carcere per omicidio.
Mentre Lojacono e Alex indagano sul duplice omicidio Romano e Aragona si occupano di una faccenda delicata: in commissariato si è presentata una professoressa per segnalare che probabilmente una sua alunna dodicenne subisce ripetute molestie e violenze da parte del padre, stando a dei temi svolti dalla ragazzina. Ai due spetta l'arduo compito di scoprire se le molestie effettivamente abbiano avuto luogo, come sospetta la professoressa, o siano frutto della fantasia della ragazzina, come sostiene la madre.
Pisanelli nel frattempo continua con la propria indagine sui suicidi sospetti. Il commissariato è ancora a rischio chiusura, e un caso che desta sensazione come un duplice omicidio di due persone così giovani è un banco di prova per i nostri bastardi, che ancora una volta devono dimostrare di essere all'altezza e di saper mantenere alto il buon nome del commissariato infangato dai loro predecessori.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''GELO PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE'': 
- Giuseppe Lojacono detto Peppuccio o il cinese: poliziotto siciliano dal grande acume investigativo, patisce l’esilio forzato al quale è stato costretto dopo che un pentito l’ha accusato di passare informazioni alla mafia. Riservato, introverso, riesce ad aprirsi con Letizia, proprietaria di una trattoria che ha preso a frequentare dopo l’arrivo a Napoli. Come padre soffre molto per l’allontanamento dalla propria figlia Marinella. Gli viene attribuito il soprannome de il cinese per la forma allungata dei suoi occhi. Dopo il successo nella risoluzione dell'indagine sul Coccodrillo viene trasferito al commissariato di Pizzofalcone.
- Laura Piras: magistrato cagliaritano, sostituto procuratore. È la prima a dare una possibilità a Lojacono da quando è stato esiliato a Napoli. Ne intuisce l’intelligenza e ne comprende la solitudine. Alcuni anni prima ha perso il proprio fidanzato in un incidente stradale e il suo carattere si è indurito.
La ragazza allegra e spensierata ha lasciato il posto ad una donna intransigente e chiusa in sé stessa. È una donna molto bella, bruna e minuta, famosa per i suoi scatti d’ira repentini e per come rimette a posto i sottoposti e non che si comportano in modo troppo famigliare.
- Letizia: proprietaria di una trattoria, è l'unica amica di Lojacono a Napoli. Bella e procace, pronta al riso e sempre attenta nei confronti dei suoi clienti, piano piano entra in confidenza con l'ispettore dall'aria triste.
- Luigi Palma: commissario del commissariato di Pizzofalcone, è un uomo sulla quarantina dall'aria sgualcita e dai modi aperti e gioviali, che dà l'impressione di essere sempre in piena attività. Ha fiducia nei suo "Bastardi" e li appoggia senza interferire nelle loro indagini.
- Marco Aragona: giovane agente scelto, appassionato di serie tv poliziesche degli anni settanta si veste esattamente come in quei telefilm, con la camicia aperta sul petto perfettamente depilato, arancione per l'abuso di lampade abbronzanti, pettinato alla Elvis per nascondere un'incipiente calvizie. Non si rende conto delle continue gaffes che fa, e ha un atteggiamento spesso razzista e scortese. È un raccomandato (essendo il nipote di un prefetto calabrese) e guida come un pazzo. Vorrebbe essere soprannominato Serpico.
- Giorgio Pisanelli: vicecommissario al commissariato di Pizzofalcone, ha sessantun anni ed è la memoria storica del commissariato. Vive nel quartiere e conosce tutti e tutto, risultando preziosissimo nelle indagini. Da quando la moglie è morta l’unica cosa che fa nel suo tempo libero è indagare su una serie di suicidi avvenuti nell'arco di una decina d'anni nel quartiere che secondo il suo parere sono sospetti. Soprannominato da Aragona Presidente per la sua somiglianza con Giorgio Napolitano.
- Ottavia Calabrese: vicesovriintendente, ha circa quarant’anni e viene soprannominata da Aragona Mammina per la sua propensione a prendersi cura di tutti. Ottavia è madre anche nella vita privata, di un bambino autistico. Suo marito Gaetano l'adora e nonostante sia un richiestissimo ingegnere non manca mai di occuparsi del figlio e della casa.
È una donna bella ma non appariscente, dalla voce calda e melodiosa che rassicura. È un’esperta di informatica e fornisce le informazioni necessarie alle indagini ai colleghi che agiscono sul campo.
- Alessandra Di Nardo: agente assitente, ha circa ventott’anni, ed è una ragazza dal fisico asciutto e minuto con una grande passione per le armi. La sua vita è caratterizzata da un rapporto conflittuale col padre, dispotico generale in pensione, e con la succube madre. Viene soprannominata Calamity da Aragona.
- Francesco Romano: assistente capo, è un uomo dall'aspetto truce, tozzo e con la mascella prominente. Facile all'ira e manesco ha comunque un buon intuito investigativo. È conosciuto anche come Hulk.
- Rosaria Martone: capo della polizia scientifica, è una donna determinata e sensuale, con grandi occhi color legno di ciliegio. È lesbica e non ne fa mistero, vivendo serenamente la propria vita, ma dimostra grande sensibilità nel rispettare i timori e la riservatezza di Alex, con la quale intreccia una appassionata relazione sentimentale.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''GELO PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE'': 
I luoghi in cui si svolgono le vicende descritte nel libro sono come sempre nel territorio di competenza del commissariato di Pizzofalcone. La casa di vico Secondo Egiziaca in cui abitano i fratelli Varricchio è situata in uno dei tanti palazzi antichi del quartiere, palazzi che sono stati un tempo splendidi e ben tenuti, ma che ora denunciano nelle facciate scrostate e decadenti l'incuria e il cambio di destinazione degli edifici.
Incontriamo anche un edificio scolastico, la scuola media frequentata dalla ragazzina sulla quale indagano Romano e Aragona. Inoltre entriamo nel mondo della moda, entrando negli ambienti frequentati da Grazia Varricchio, e nei locali in della movida napoletana in cui lavora il gelosissimo fidanzato della ragazza. La professione di Biagio Varricchio ci porta nei laboratori universitari che il ragazzo condivideva con l'amico e collega Renato.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''GELO PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE'': 
Le vicende raccontate nel libro si svolgono nel periodo invernale. Il gelo che attanaglia la città risulta però inconsueto rispetto al solito clima invernale napoletano, in genere abbastanza mite. Il gelo stesso diventa protagonista della vicenda e dei pensieri dei personaggi.
Il gelo che spinge le persone a cercare il calore della casa e degli affetti, il gelo che viene evocato nei pensieri di tutti i personaggi, il gelo che infastidisce tutti i bastardi meno che Marco Aragona, abituato alle temperature rigide del paesino di montagna dal quale proviene.
La situazione si fa tragicomica quando Guida, l'agente che staziona all'ingresso del commissariato, decide di riparare la caldaia per il riscaldamento per fare buona impressione all'ispettore Lojacono, che venera e teme. I bastardi passano così dalla Siberia esterna ai tropici all'interno del commissariato.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''GELO PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE'': 
Il romanzo è costituito da una successione di capitoli che ci offrono il punto di vista di personaggi diversi. I capitoli che raccontano in prima persona i pensieri dei personaggi sono facilmente individuabili perché diversi dagli altri graficamente, caratterizzati come sono dal corsivo. Lo stile di scrittura è scorrevole, il flusso di pensieri viene reso attraverso un succedersi di frasi scisse e la costruzione del periodo caratterizzata dalla paratassi. La lingua non cede molto al dialetto, anche quando parlano personaggi delle classi popolari.
NARRATORE DEL LIBRO ''GELO PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE'': 
Il narratore è esterno (eterodiegetico) e onnisciente, ma segue da vicino i pensieri e le emozioni dei personaggi.