
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Il mercante di Venezia”.
- Titolo originale: "The Merchant of Venice".
- Autore: William Shakespeare;
- Nazionalità Autore: Inglese;
- Data di Pubblicazione: per la prima volta in Gran Bretagna nel 1596;
- Editore: Newton Compton;
- Genere: Teatro;
- Pagine: 179 p., rilegato;
- Voto del Pubblico (IBS): 4,3 su 5.
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Recensione del Libro “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare del 1596, genere Teatro. Evidenzieremo il riassunto del libro “Il mercante di Venezia”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “Il mercante di Venezia” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'':
William Shakespeare, considerato il più grande drammaturgo di tutti i tempi, nacque a Stratford-upon-Avon in Inghilterra verosimilmente il 23 aprile 1564 (non abbiamo un registro delle nascite, ma sappiamo per certo che fu battezzato il 26).
Frequentò una scuola locale, la “King’s Grammar School”, dove studiò latino, greco e storia secondo i canoni dell’istruzione elisabettiana. Non frequentò l’università.
Pochi sono i documenti relativi alla sua vita fino all’inizio della sua carriera teatrale, intorno al 1590, nella “Compagnia del Lord Ciambellano” (dal 1603, anno dell’incoronazione di Giacomo I denominata “Gli uomini del Re”) a Londra.
Sappiamo che il padre era un facoltoso commerciante di pelle e che il drammaturgo sposò nel 1582 Anne Hathaway da cui ebbe tre figli, un maschio e due femmine.
Già nel 1597 erano stati pubblicati 15 dei 37 drammi scritti da Shakespeare fino a quel momento, tra cui “Sogno di una notte di mezza estate”.
Recitò davanti alla regina Elisabetta e per il suo successore Giacomo I, entrambi grandi amanti di teatro. Nel 1599 acquistò il teatro Globe, appena costruito.
Fu dopo il 1600 che il drammaturgo compose le cosiddette “tragedie maggiori”: “Amleto” del 1601, “Otello” del 1604, “Re Lear” e “Macbeth” entrambe del 1605, che lo resero celebre in tutto il mondo e i cui protagonisti si ergono a rappresentazioni universali e senza tempo di singole passioni umane: la sete di vendetta, la gelosia, la sete di potere, ecc.
Altre opere sono: “La tempesta” (1611).
Morì a Stratford, dove era tornato nel 1611, il 23 aprile del 1616, all’età di 52 anni.
Shakespeare non si dedicò mai alla pubblicazione delle sue opere, né manifestò mai interesse a che passassero ai posteri. Ma tutte le sue opere teatrali sono contenute nel “Folio” del 1623, seppure non in ordine cronologico, né con l’indicazione della data di composizione.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
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In una strada di Venezia, Bassanio chiede un prestito ad Antonio per poter andare a corteggiare la ricca Porzia a Belmonte.
Antonio ha però investito tutti i suoi averi e per poter garantire il denaro all’amico deve impegnarsi con l’usuraio ebreo Shylock. Avrà tre mesi per restituire i tremila ducati ricevuti: qualora a tale scadenza non li restituisse, Shylock sarebbe autorizzato a prelevare dal suo corpo una libbra di carne.
Nel frattempo a Belmonte Porzia sta sottoponendo i suoi pretendenti ad una prova escogitata dal padre morente per scegliere il marito più adatto a lei. La ragazza andrà in sposa al corteggiatore che sceglierà il forziere contenente il suo ritratto scegliendo fra tre: uno contenente oro, uno pieno d’argento ed uno contenente piombo.
Bassanio effettua la scelta migliore chiedendo di aprire quello con il piombo. Il padre di Porzia voleva infatti essere certo che il suo futuro genero non fosse una persona che restava abbagliata dalle apparenze. Così i due giovani convolano a nozze.
Nel frattempo a Venezia la figlia di Shylock fugge con il fidanzato Lorenzo, disprezzato dal padre, mentre Antonio perde tutte le sue sostanze a causa di un naufragio. Non potendo restituire il prestito il nobile veneziano viene perciò imprigionato e sottoposto a processo.
Porzia, a cui Bassanio ha narrato tutti gli antefatti della vicenda, si presenta in tribunale travestita da avvocato e cerca di perorare la causa di Antonio presso Shylock. Ma l’ebreo è pieno di risentimento e si mostra irremovibile.
Solo un astuto cavillo di Porzia riuscirà a risolvere e a ribaltare le sorti di Antonio: Shylock potrà prelevare la libbra di carne pattuita, ma non dovrà versare neppure una goccia di sangue perché per quello Antonio non ha dato il consenso. A questo punto la situazione si ribalta e Antonio, nonostante il pericolo corso, non mancherà di dimostrare tutta la propria nobiltà d’animo e la propria generosità nel gioioso epilogo.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
I personaggi principali dell’opera sono:
- Antonio, mercante veneziano dall’indole malinconica, generoso e magnanimo, ma incapace di trovare in sé l’energia necessaria a difendersi da un attacco crudele. Forse la sua malinconia trae origine da una passione omosessuale per Bassanio che non esita ad approfittarne a proprio vantaggio.
- Shylock, usuraio ebreo, ricco ma emarginato dall’oligarchica società veneziana del ‘500. Vedovo, viene abbandonato dalla figlia Jessica che fugge con il fidanzato Lorenzo, e ciò inasprisce il suo risentimento nei confronti di un mondo che non lo accetta.
- Portia, ricca, bella e arguta. All’inizio dell’opera sembra prigioniera delle ultime volontà espresse dal padre in punto di morte, ma poi capiremo che una sua caratteristica fondamentale è quella di piegare le regole alla propria volontà attraverso l’uso della ragione, di una ragione lucida e stringente.
Lo farà pilotando Bassanio nella scelta dello scrigno che lei desidera e lo farà durante il processo contro Antonio. In realtà è una donna ribelle e volitiva che solo di facciata accetta le regole e le convenzioni del suo tempo di buon grado, ma che in realtà si ribella ad esse sfruttando la propria superiorità intellettiva.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
Due sono i luoghi di ambientazione della commedia: Venezia e Belmonte, corrispondenti ad altrettanti simboli.
Venezia è una città commerciale indipendente, simbolo al tempo stesso di benessere economico ed avarizia. Antonio rappresenta lo spirito imprenditoriale della città, Shylock l’avarizia che connota gli ebrei per pregiudizio condiviso.
Evidente è anche la connotazione oligarchica di Venezia dove gli stranieri sono guardati con sospetto e sufficienza e gli ebrei vivono rinchiusi in ghetti.
Belmonte è il luogo dell’amore ideale e qui le donne sembrano avere più diritti che in qualsiasi altro luogo contemporaneo. Questa è la ragione per cui il lieto fine della commedia ha luogo qui, dove l’amore può regnare in eterno.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
L’azione ha luogo in epoca rinascimentale e l’opera esprime molti degli stereotipi della mentalità elisabettiana del tempo.
L’Italia era generalmente associata alla violenza e a passioni dirompenti, così come gli Ebrei era spesso considerati con sospetto, emarginati e costretti a vivere in ghetti.
Shakespeare condivide questo sentimento antisemita, ma lo tempera grazie alla sua sensibilità perché capisce che l’aggressività di Shylock nasce dall’emarginazione e dai maltrattamenti di cui è vittima.
Per tutta la pièce Antonio cerca di convertirlo al Cristianesimo condividendo il sentimento dominante nell’Inghilterra elisabettiana di voler salvare l’anima dalla dannazione. Ma il connotato negativo che si attribuisce all’Ebraismo è indice della miopia etnografica dell’epoca.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
Il testo originale è scritto in giambici, tradotti in italiano in endecasillabi sciolti.
Shakespeare utilizza vari registri linguistici, per adattare la lingua alla posizione sociale del personaggio: prosa per i personaggi delle classi inferiori, un linguaggio poetico e aulico per quelli di lignaggio più alto e moralmente più raffinati.
NARRATORE DEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
Trattandosi di un testo teatrale non c’è narratore e la focalizzazione è interna: sono infatti i personaggi a descriversi e a descrivere luoghi, situazioni, pensieri ed emozioni attraverso i dialoghi.
Anche le indicazioni sceniche e le divisioni in atti erano assenti dall’opera originaria e furono aggiunte in un’epoca successiva.
Tutto si consuma nei dialoghi sulla scena.
TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
La tematica centrale è l’amore, analizzato in tutte le sue sfumature:
- l’affetto che lega gli amici, come nel caso di Bassanio e Antonio con Antonio pronto al sacrificio della propria vita tanto da lasciar supporre un interesse di tipo omosessuale;
-l’amore romantico, con le due coppie di Porzia-Bassanio e Jessica-Lorenzo, entrambe pronte a sfidare le regole e le convenzioni per difendere il proprio sentimento;
- l’amore tra padre e figlia, nella doppia versione Porzia- figlia devota e Jessica-figlia ribelle e ingrata;
-infine l’amore per il denaro.
C’è poi il tema del perdono e della vendetta. L’idea cristiana del perdono incarnata da Antonio e inteso evangelicamente come l’espressione dell’insegnamento evangelico “porgi l’altra guancia”, si oppone alla concezione vetero testamentaria della legge del taglione, “occhio per occhio, dente per dente”, incarnata da Shylock.
E, connessa a questa visione, c’è l’opposizione tra Cristiani ed Ebrei, incarnata rispettivamente da Antonio e Shylock. I due mondi sembrano trovare un punto di contatto nell’interesse economico, che però nel mondo cristiano viene superato in nome dei rapporti interpersonali.
COMMENTO DEL LIBRO ''IL MERCANTE DI VENEZIA'': 
Ogni opera di William Shakespeare crea sul palcoscenico un mondo parallelo che non può non incantare anche nella lettura. Scritta per essere goduta con gli occhi e con le orecchie (come dimostrano gli intermezzi musicali), “Il mercante di Venezia” è una commedia che non deluderà il lettore raffinato, amante dei classici.
I personaggi di Porzia e Shylock sono due capolavori di sottile psicologia.
La città di Venezia s’impone sulla pagina con la sua connotazione di città commerciale di primo piano nel mondo allora conosciuto, oligarchica e pretenziosa come la ritroveremo in “Otello”, la grande tragedia del 1604.
L’atmosfera idealizzata di Belmonte non potranno che affascinare e far sognare il lettore, riportandoci nel mondo magico di “Sogno di una notte di mezz’estate” del 1595.
La trama si muove velocemente e fin dalle prime battute l’immaginazione si apre su un mondo di luce e musica che lasciano sempre ben sperare in uno scioglimento sereno, anche nei momenti più tristi della commedia e nonostante gli argomenti trattati non siano poi così leggeri.
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