
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Trilogia dell’amicizia”.
- Titolo originale: "Historia de una gaviota y del gato que le enseño a volar; Historia deMix, de Max y de Mex; Historia de un caracol que descubriò la importancia de la lentitud".
- Autore: Luis Sepulveda;
- Nazionalità Autore: Cilena; naturalizzato francese;
- Data di Pubblicazione: il primo racconto fu pubblicato nel 1996 in Germania, gli altri due rispettivamente nel 2012 e 2013 sempre in Germania; la trilogia è del 2014;
- Editore: Guanda;
- Genere: Letteratura per ragazzi;
- Pagine: 327 p., rilegato;
- Voto del Pubblico (IBS): 5 su 5.
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BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''TRILOGIA DELL’AMICIZIA'':
Luis Sepulveda nacque a Ovalle in Cile il 4 ottobre 1949. Fu cresciuto dal nonno paterno che gli instillò l’amore per i romanzi d’avventura e già da piccolo scriveva racconti per il giornalino scolastico.
Cresciuto, vinse una borsa di studio di cinque anni per un’università di Mosca, la Lomonosov. Ma fu espulso dalla capitale sovietica per “atteggiamenti contrari alla morale proletaria” e tornò in Cile.
Qui entrò in conflitto con il padre e si trasferì in Bolivia, dove militò tra le fila dell’Esercito di Liberazione Nazionale.
Dopo qualche anno tornò in Cile, entrò a far parte del Partito Socialista e della guardia personale del presidente Allende.
Fu arrestato e torturato durante il colpo di stato di Pinochet. Restò in carcere per sette mesi e fu scarcerato solo grazie alle pressioni di Amnesty International.
Cominciò allora a fare teatro, ma esprimeva nelle sue opere le sue convinzioni politiche contrarie al regime dittatoriale al potere. Perciò fu nuovamente arrestato, condannato all’ergastolo e ancora una volta, solo grazie all’intervento di Amnesty International, la condanna fu tramutata in otto anni di esilio.
Dal 1977 viaggiò in diversi nazioni del Sud America: in Brasile, in Paraguay e poi in Ecuador. In quest’ultimo paese partecipò ad una spedizione dell’Unesco, finalizzata a studiare l’impatto della civiltà sugli indios Shuar.
Durante la spedizione maturò la convinzione che il marxismo non poteva attecchire in Sud America perché essa era abitata per la maggior parte da popolazioni rurali, animate nelle loro azioni prevalentemente da bisogni contingenti.
Nel 1979 si unì alle Brigate Internazionali di Simon Bolivar e, dopo la vittoria, cominciò a lavorare come giornalista e si trasferì in Europa.
Visse prima in Germania, poi in Francia dove fu naturalizzato francese.
Dal 1982 al 1987 lavorò su delle navi di Greenpeace.
Nel 1989 ha ottenuto dal regime al potere l’autorizzazione a tornare in Cile, ma vive tuttora in Spagna.
Dei suoi libri ricordiamo “Diario di un killer sentimentale” (2009), “Trilogia dell'amicizia” (2014).
RIASSUNTO DEL LIBRO ''TRILOGIA DELL’AMICIZIA'': 
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“La Trilogia dell’amicizia” contiene tre dei racconti più famosi di Luis Sepulveda.
- In “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” il grosso gatto nero Zorba fa tre promesse ad una gabbiana morente. Il volatile è precipitato sul suo balcone dopo un ultimo volo disperato con cui aveva cercato di liberarsi dal petrolio in cui era rimasto invischiato nel Mare del Nord.
Il gattone si impegna a non mangiare l’uovo che l’uccello sta per deporre in punto di morte, promette che lo coverà e infine giura che insegnerà a volare al piccolo che sta per nascere. Riuscirà a tener fede alla parola data? E come? Tutti i gatti della città collaboreranno a tenere fede alle promesse fatte, perché ne va dell’onore dei gatti.
- “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” illustra il nascere e lo svilupparsi di un’insolita amicizia tra un gatto di nome Mix, un ragazzo di nome Max e un topo di nome Mex. Nel succedersi di situazioni improbabili ambientate a Monaco di Baviera, il lettore scoprirà che il segreto della vera amicizia consiste nell’essere disposto a dare ciò che si ha di più caro senza chiedere nulla in cambio e nel condividere sogni e speranze.
- In “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” una simpatica lumaca che vive insieme ad altre in un prato chiamato Paese del Dente di Leone, decide di fare un viaggio verso la libertà dai vincoli imposti dalla solita routine. L’animale vuole avere un nome proprio ed è curiosa di scoprire la ragione per cui lei e le sue compagne sono così lente.
Ribelle, questo è il nome che si darà su consiglio di una tartaruga sua amica, si avventurerà in un viaggio per lei estremamente pericoloso che la porterà alla scoperta di un unico segreto, ma fondamentale per tutti gli animali, compreso l’essere umano.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''TRILOGIA DELL’AMICIZIA'': 
Nel libro intitolato “Trilogia dell’amicizia” sono quasi tutti animali umanizzati, se si eccettuano il poeta in “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e Max in “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, come è già evidente dai titoli delle singole storie.
- Zorba, il protagonista di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, è un grosso gatto nero, con una piccolissima macchia bianca sotto il collo. È coraggioso, audace, intraprendente, dotato di mille risorse. È un personaggio dinamico che sviluppa che nel corso del racconto la sua profonda sensibilità e nutre per la giovane e inesperta gabbianella Fortunata un affetto crescente, maturato attraverso il senso di responsabilità.
- Mix, il protagonista di “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, e un gatto robusto e vigoroso da giovane, molto ben curato, nero con una striscia bianca sul petto che invecchiando diventa gradualmente cieco. Ma proprio questa sua disabilità e la sua innata bontà d’animo saranno alla base della relazione che instaurerà con un topo di biblioteca.
- Ribelle, la lumaca protagonista di “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”, è un essere dall’intelligenza vivace e curiosa, caratterizzata da un pensiero divergente da quello della comunità a cui appartiene. Sa bene come il nome connoti le cose e le persone e quello che si attribuisce racchiude tutto il suo sentire.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''TRILOGIA DELL’AMICIZIA'': 
I luoghi sono descritti con schizzi ma molto precisi pur nella loro essenzialità. Così l’autore suggerisce in “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” l’ordinata attività commerciale del Mare del Nord, dove la gabbianella avrà il suo fatale incidente:
“Volavano sopra la foce del fiume Elba, nel Mare del Nord. Dall’alto vedevano le navi in fila indiana, come pazienti e disciplinati animali acquatici, in attesa del loro turno per uscire in mare aperto e poi far rotta per tutti i porti della Terra.”.
Così descrive il paesaggio circostante:
“Al di là della linea costiera il paesaggio diventava di un verde intenso. Era un enorme prato nel quale spiccavano le greggi di pecore che pascolavano al riparo delle dighe, e i pigri bracci dei mulini a vento”.
E infine così viene descritto il campanile di San Michele ad Amburgo in cui si svolge l’ultimo atto della fiaba:
“Zorba fece capolino. Erano davanti a un edificio alto. Sollevò gli occhi e riconobbe il campanile di San Michele illuminato da vari riflettori. I fasci di luce colpivano in pieno la sua struttura slanciata rivestita di lastre di rame che il tempo, la pioggia e i venti avevano coperto di una patina verde”.
“Dal campanile si vedeva tutta la città. La pioggia avvolgeva la torre della televisione e al porto le gru sembravano animali in riposo”.
La connotazione realistica è meno importante in “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” e le descrizioni sono più domestiche, legate all’affettività e allo sviluppo della relazione tra i personaggi:
“Max e Mix , o Mix e Max, vivevano in una casa di Monaco di Baviera e la casa era in una strada fiancheggiata da alti ippocastani, splendidi alberi che d’estate offrivano una bella ombra”.
E ancora: