- Titolo: “Se fossi fuoco, arderei Firenze”.
- Titolo originale: "Se fossi fuoco, arderei Firenze".
- Autore: Vanni Santoni;
- Nazionalità Autore: Italiana;
- Data di Pubblicazione: 2011;
- Editore: Gius. Laterza & Figli, per l'edizione italiana pubblicato in accordo con PNLA//Piergiorgio Nicolazzini Literary Agency;
- Genere: Romanzo documentario;
- Pagine: 147 p., brossura;
- Voto del Pubblico (IBS): 4,2 su 5.
- Compra su IBS.
- Compra su Amazon
.
- Compra su LaFeltrinelli.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':
Vanni Santoni nasce a Montevarchi nel 1978.
E' autore di articoli e racconti sui principali quotidiani nazionali, blog e riviste come Nazione Indiana, Carmilla, minima&moralia, Alfabeta2, Mostro, Collettivomensa, Scrittori Precari, e sugli inserti culturali Orwell (Pubblico) e La Lettura (Corriere della Sera). Gestisce una rubrica quotidiana e una settimanale sul Corriere Fiorentino, dorso toscano del Corriere della Sera. Dal 2012 è direttore della collana di narrativa di Tunué.
Nel 2007 esordisce con “Personaggi precari”, edito da RGB.
Sempre nel 2007, è cofondatore insieme a Gregorio Magini del progetto “SIC – Scrittura Industriale Collettiva”, il cui primo romanzo “In territorio nemico” - scritto da 115 autori - è uscito nel 2013 per minimum fax.
Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, “Gli interessi in comune”, edito da Feltrinelli.
Nel 2011 escono “Se fossi fuoco, arderei Firenze” (Laterza) e “L’Ascensione di Roberto Baggio” (Mattioli 1885), scritto a quattro mani con Matteo Salimbeni.
Nel 2012 il piccolo “Tutti i ragni”, edito da :duepunti edizioni.
E nel 2013 prima il fantasy “Terra ignota” (Mondadori), poi la nuova edizione definitiva di “Personaggi precari” (Voland).
Di prossima uscita un nuovo Contromano Laterza, previsto per l'autunno del 2014.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':
Seguici su:
Condividi l'articolo su:
23 personaggi si intersecano – passandosi per così dire, il testimone - per le vie e gli anfratti della Firenze recente. Partendo da un giovane studente fuori sede che arriva nella Città dei fiori pieno di belle speranze e illusioni, si intrecciano storie e aneddoti di chi viene e chi va fra le rive dell'Arno.
Non vi è una trama in senso classico del termine. Ed anzi concezione lineare e concezione ciclica del tempo, si amalgamano in chiave molto coraggiosa e originale. Dalle studentesse americane che colonizzano le serate e gli immaginari erotici, si passa alle (dis)avventure degli inconfondibili “gambrini” (ovvero il gruppo storico di giovani che frequentava il defunto Cinema Gambrinus e dintorni). Per affacciarsi poi al mondo degli artist(oid)i più o meno underground e antagonisti, ed alle loro frustrazioni e disillusioni date da un contesto storico, culturale e sociopolitico difficile e spesso avverso, nonché dai loro stessi errori e dalle loro (talvolta assurde e inconsistenti) pretese.
Da uno spassosa “statistica cartesiana dell'imbrocco”, si passa ai ricordi e rimpianti di storie d'amore passate, che hanno dovuto fare i conti con gli ingenui ma potentissimi massoni. E ancora ai capricci dei loro figli viziatissimi, che vanno a scontrarsi con le tensioni o e le memorie dei “mostri sacri” degli spazi sociali e autogestiti più attivi della città. Disillusioni politiche, che vanno accompagnandosi a disillusioni lavorative e professionali, dentro uno scenario fatto di continua e irriducibile precarietà (materiale ma soprattutto esistenziale) e senso di disadattamento.
Dalle improbabili avventure del prof. Brunetti versione “Indiana Jones e le porte di Firenze”, si aprono squarci di paralleli storici fra le statue del loggiato degli Uffizi e le gesta dei più moderni (e profani) fuoriclasse ed eroi dei nostri tempi, i calciatori. Con particolare attenzione e devozione per quel Divin Codino che aveva illuminato e strappato i cuori di tanti fiorentini e di tante fiorentine, Roberto Baggio.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':
Non vi sono, come detto, uno o più personaggi principali; fedelmente a un leitmotiv – ovvero quello della morte o disintegrazione dell'Io dominante/di riferimento – che ritorna spesso, e diversamente, nelle opere di Santoni.
Ciò che fondamentalmente caratterizza ed accomuna tutti e 23 i protagonisti di questa particolare forma di guida-romanzo, è il senso di precarietà, disadattamento e inadeguatezza di fronte al contesto storico-sociale e cittadino; dove la città di Firenze assurge quasi al ruolo di 24° protagonista.
Essi si alternano, scontrano e rincontrano, nel corso di una vera e propria “maratona di soggettività”, dove nella gran parte dei casi c'è una buna fisicità che funge da “passaggio del testimone” dell'intreccio narrativo; in alcuni invece il gioco un po' si perde.
E sotto la cupola del Brunelleschi, ci imbattiamo come detto nei soggetti, nelle tensioni e nelle dinamiche più disparate - giovani o meno giovani – tenuti assieme e accompagnati nelle loro avventure dagli anfratti e dai misteri di quella che fu la culla del Rinascimento.
Con l'unico limite forse, dovuto essenzialmente al particolare tipo di format che caratterizza questo libro, che il paradigma della guida-romanzo non permette o rende più complicata, la caratterizzazione e la restituzione di soggetti psicologici “tout-coourt”; dove i vari personaggi tengono dunque un po' ad appiattirsi o uniformarsi a vicenda nel disagio comune.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':
L'intera vicenda del romanzo si svolge all'interno della Firenze storica, ovvero quella dentro il perimetro delle vecchie mura ormai estinte, dove si concentra la gran parte della vita studentesca e della movida cittadina.
A partire dai classicissimi Piazzale Michelangelo, Firenze S.M.N e p.za del Duomo, si passa subito ai locali più in della città come lo Yab, ed ai salotti letterati più regressi e illusori come il Gabinetto Viesseux; al mitico Cinema Gambrinus per avventurarsi poi in sbiciclettate lungo vie, ponti e piazze più rinomate del centro.
Dalle feste della Stazione Leopolda, alle serate giovanili di pz.a Del Carmine e p.za S. Spirito. Dalle librerie café più frequentate, a improvvisate incursioni notturne al Teatro della Pergola; fino ad una minuziosissima mappatura dei migliori e inconfondibili lampredottari fiorentini.
Da un'avventura in stile Indiana Jones lungo le porte di accesso alle vecchie mura, ai centri sociali ed al loggiato degli Uffizzi, fino a chiudere il cerchio con San Miniato al Monte.
Il tutto, sapientemente amalgamato dalla minuziosa descrizione e restituzione di anfratti, vicoli, vie, piazze, luoghi e edifici tipici di una delle capitali internazionali della cultura europea, grazie all'esperienza maturata dallo stesso Santoni, nella rubrica sulle strade di Firenze che per anni ha tenuto su Corriere Fiorentino.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':
Il romanzo si svolge e racconta una Firenze molto recente, ovvero del tutto contemporanea al tempo di stesura stessa del libro. Si tratta dunque di una Firenze investita in un processo di stasi – quando non di vera e propria involuzione – sia sociale, che politica, che culturale. Dove la continua e spesso frustrata o disillusa, tensione ad andarsene, si esprime come uno degli assi narrativi portanti e ricorrenti.
Si tratta dunque di una Firenze pienamente inserita e collocata in una contemporaneità fatta di modernità e multietnicità; fra le capitali ma al tempo stesso provincia, di quella cultura Europea e globale. Contraddizione insolubile quest'ultima, che funge da continuo motore delle dinamiche e delle tensioni che animano ognuno/a dei suoi molteplici personaggi.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':
L'aspetto stilistico più significativo, è dato dall'intreccio narrativo totalmente orizzontale dei 23 protagonisti che si rincorrono – intrecciandosi e alternandosi in più punti – lungo tutto il corso del testo. In chiave generale, poteva starci anche una dinamica del tutto orizzontale, che avrebbe permesso al lettore di “perdersi” nelle rapide della narrazione. Ma l'incontro molto originale tra orizzontalità e ciclicità del tempo, è una scelta in questo caso intelligente, e molto stimolante, che riesce a restituire bene il senso del contesto da “paesone” - dove “sia sa un po' tutto di tutti” - che caratterizza il capoluogo toscano.
NARRATORE DEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':
Il narratore del romanzo è un narratore esterno abbastanza palese, anche se in un certo senso si potrebbe sostenere che la stessa città di Firenze – con la sua dominante onnipresenza scenica – oltre che da ventiquattresimo protagonista, funge anche da enunciatario (al tempo stesso interno ed esterno) delle vicende.
TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''SE FOSSI FUOCO, ARDEREI FIRENZE'':