
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Sogno di una notte di mezza estate”.
- Titolo originale: "A Midsummer Night Dream".
- Autore: William Shakespeare;
- Nazionalità Autore: Britannica;
- Data di Pubblicazione: per la prima volta in Gran Bretagna nel 1595;
- Editore: BUR;
- Genere: Teatro Classico;
- Pagine: 250 p., brossura;
- Voto del Pubblico (IBS): 4,71 su 5.
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Recensione del Libro “Sogno di una notte di mezz’estate” di William Shakespeare del 1595, genere Classici. Evidenzieremo il riassunto del libro “Sogno di una notte di mezz’estate”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “Sogno di una notte di mezz’estate” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE'':
William Shakespeare, considerato il più grande drammaturgo di tutti i tempi, nacque a Stratford-upon-Avon in Inghilterra verosimilmente il 23 aprile 1564 (non abbiamo un registro delle nascite, ma sappiamo per certo che fu battezzato il 26).
Frequentò una scuola locale, la “King’s Grammar School”, dove studiò latino, greco e storia secondo i canoni dell’istruzione elisabettiana. Non frequentò l’università.
Pochi sono i documenti relativi alla sua vita fino all’inizio della sua carriera teatrale, intorno al 1590, nella “Compagnia del Lord Ciambellano” (dal 1603, anno dell’incoronazione di Giacomo I denominata “Gli uomini del Re”) a Londra.
Sappiamo che il padre era un facoltoso commerciante di pelle e che il drammaturgo sposò nel 1582 Anne Hathaway da cui ebbe tre figli, un maschio e due femmine.
Già nel 1597 erano stati pubblicati 15 dei 37 drammi scritti da Shakespeare fino a quel momento, tra cui “Sogno di una notte di mezza estate”.
Recitò davanti alla regina Elisabetta e per il suo successore Giacomo I, entrambi grandi amanti di teatro. Nel 1599 acquistò il teatro Globe, appena costruito.
Fu dopo il 1600 che il drammaturgo compose le cosiddette “tragedie maggiori”: “Amleto” del 1601, “Otello” del 1604, “Re Lear” e “Macbeth” entrambe del 1605, che lo resero celebre in tutto il mondo e i cui protagonisti si ergono a rappresentazioni universali e senza tempo di singole passioni umane: la sete di vendetta, la gelosia, la sete di potere, ecc.
Altre opere sono: “La tempesta” (1611).
Morì a Stratford, dove era tornato nel 1611, il 23 aprile del 1616, all’età di 52 anni.
Shakespeare non si dedicò mai alla pubblicazione delle sue opere, né manifestò mai interesse a che passassero ai posteri. Ma tutte le sue opere teatrali sono contenute nel “Folio” del 1623, seppure non in ordine cronologico, né con l’indicazione della data di composizione.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE'': 
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Teseo, duca di Atene, sta preparando il suo matrimonio con Ippolita, regina delle Amazzoni, e prevede dei festeggiamenti che dureranno quattro giorni.
Egeo, un nobile ateniese, si reca alla corte con sua figlia Ermia e due giovani, Demetrio e Lisandro, sperando che Ermia acconsenta al matrimonio con Demetrio.
Ma la ragazza è innamorata dell’altro giovane e non vuole cedere al volere del padre, che chiede la sua testa in caso di ulteriore disobbedienza.
Teseo concede tempo ad Ermia per pensare fino al giorno delle proprie nozze, avvertendola che, se rimarrà ferma nei suoi propositi, le uniche alternative possibili saranno il convento o la condanna a morte.
Perciò la ragazza e Lisandro pianificano di scappare da Atene la notte successiva e di sposarsi a casa della zia del giovane, che dista sette leghe dalla città.
I due mettono a conoscenza delle loro intenzioni un’amica di Ermia, Elena, un tempo fidanzata con Demetrio e ancora innamorata di lui. Sperando di riconquistare il suo amore, Elena rivela il piano a Demetrio e il giovane insegue i fuggitivi nel bosco, a sua volta inseguito da Elena.
Qui si sono già riuniti due gruppi.
Il primo è il popolo delle fate con il loro re Oberon e la loro regina Titania, tornati dall’India per benedire il matrimonio di Teseo e Ippolita.
Il secondo è un gruppo di artigiani che stanno facendo le prove per una rappresentazione teatrale che sperano di poter mettere in scena al matrimonio regale.
Oberon e Titania stanno litigando: il motivo del contendere è un giovane principe affidato dalla madre a Titania mentre erano in India. Il fanciullo è così bello che Oberon vorrebbe investirlo cavaliere, ma Titania rifiuta.
Per vendicarsi dell’ostinazione della moglie, il re manda il suo attendente, Puck, a raccogliere un fiore magico, il cui succo, se spruzzato sugli occhi di qualsiasi essere addormentato, fa innamorare quest’ultimo della prima persona che si trova davanti al risveglio. Puck dovrà spruzzarlo sugli occhi di Titania e su quelli di Demetrio, che il re ha visto trattare male Elena.
Puck incontra però Lisandro ed Ermia e scambiando il giovane ateniese per quello di cui gli aveva parlato il suo re, spruzza su Lisandro il succo magico. Al risveglio il giovane s’innamora di Elena ed abbandona Ermia.
Anche Demetrio si riscopre innamorato della sua vecchia fidanzata, che però crede la stiano prendendo in giro. Ermia s’ingelosisce e sfida Elena, così come si sfidano Demetrio e Lisandro, ma Puck li confonde con le sue arti magiche e li disperde in due luoghi lontani del bosco.
Quando Titania si sveglia, la prima persona che vede è Bottom, il più ridicolo degli artigiani ateniesi, a cui Puck ha tra l’altro trasformato la testa in quella di un asino.
Come riuscirà a risolversi tutta l’incredibile situazione creata da Puck?
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE'': 
- Il personaggio più interessante è PUCK, folletto, giullare ed attendente di Oberon, che ama prendersi gioco degli umani.
Il suo spirito incantatore pervade l’atmosfera e le sue azioni sono la causa della maggior parte delle complicazioni della trama. È uno spirito capriccioso, umoristico, che ama gli scherzi. Il suo linguaggio è evocativo.
È lui che sottolinea l’opposizione tra il delicato mondo delle fate e quello rozzo degli artigiani. Ma contemporaneamente rappresenta il punto di contatto tra i due mondi: si muove con grazia, ma non è zuccheroso come le altre fate; e indugia in scherzi grossolani, come la trasformazione della testa di Bottom in quella di un asino. Infine mentre tutte le fate sono di una bellezza incredibile, il suo aspetto è definito solo “bizzarro”.
- Il personaggio più complesso dell’opera è Elena, innamorata di Demetrio, amica d’infanzia di Ermia ed estremamente insicura. Elena è il personaggio che maggiormente riflette sulla natura dell’amore. Consapevole che il sentimento più profondo che lega gli uomini non nasce dagli occhi e non è quindi legato all’aspetto fisico, crede che Demetrio abbia costruito una propria immagine idealizzata della bellezza di Ermia e che perciò non riesca a riconoscere la sua.
- L’analisi della giovane non può prescindere da quella di Ermia, la sua rivale in amore. Di bassa statura, quest’ultima attribuisce a questa caratteristica del suo aspetto fisico, l’abbandono da parte di Lisandro e l’improvviso successo di Elena con gli uomini nel bosco. Ermia è coraggiosa e determinata e pronta a sfidare la leggi e le convenzioni del suo tempo in difesa del proprio amore.
Elena è bionda, mentre Ermia è bruna, con la carnagione scura, simile ad un’etiope.
- Allo stesso modo un parallelo viene immediatamente istitutito tra Lisandro e Demetrio. Entrambi ateniesi, sono personaggi centrali, ma al tempo stesso non completamente definiti. E complessivamente immaturi da un punto di vista psicologico.
Demetrio è volubile, capriccioso, bisognoso dell’appoggio del padre di Ermia, Egeo, per far valere le proprie ragioni.
- Lisandro è più coraggioso ed audace, meno in balia degli eventi. Cerca infatti di opporsi alle decisioni di Teseo con la fuga nel bosco. Vuole dominare la propria vita.
- Un personaggio divertente è Bottom. La sua figura domina il subplot degli artigiani che provano la rappresentazione della storia di Piramo e Tisbe, con la sua ostentata sicurezza da attore consumato che si vede bene in qualsiasi ruolo, in opposizione alla sua comica e totale mancanza di abilità e di talento: è infatti un attore terribile e sbaglia spesso le battute.
L’humor del suo personaggio nasce proprio dal fatto che Bottom non sia consapevole di essere ridicolo. I suoi discorsi sono melodrammatici e pensa che tutti lo considerino con la stessa serietà che egli riserva a se stesso.
- Quando Titania s’innamora di lui, sotto l’effetto della pozione magica, e lo circonda di attenzioni e di servitori, Bottom non ci trova nulla di strano: anzi gli sembra un atto dovuto. Il fatto che non si renda conto di avere l’aspetto di un asino, va di pari passo con la sua mancanza di consapevolezza del fatto che è impossibile che la bellissima Titania s’innamori di lui.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE'': 
Dopo l’inizio ambientato in una città di Atene idealizzata, in cui si fondono elementi classici e rielaborazioni rinascimentali, gran parte dell’azione si svolge in un bosco popolato da fate e altre creature magiche.
Come in ogni fiaba che si rispetti il bosco acquista una doppia valenza allegorica: è simbolo di protezione, di rifugio, di evasione, ma cela anche insidie ed imprevisti.
Inoltre nella solitudine del luogo i personaggi vengono chiamati a confrontarsi con la propria coscienza e con i propri sentimenti più segreti. Ma con la leggerezza eterea che è propria delle commedie di Shakespeare.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE'': 
Tutta l’azione si volge nell’arco di una giornata, dal momento in cui Egeo conduce al cospetto di Teseo la figlia Ermia, al momento in cui, la mattina dopo, i quattro giovani innamorati vengono ritrovati nel bosco addormentati.
Questo in accordo con il rispetto dell’ unità aristotelica di tempo che il teatro rinascimentale considerava fondamentale, ma che Shakespeare normalmente faticava a rispettare, tanto da esporsi a critiche feroci nel secolo successivo.
Il tempo si dilata però durante la notte: i personaggi vengono seguiti passo passo ed ogni loro azione così come ogni loro stato d’animo viene rappresentato con maggior attenzione e dovizia di particolari, rispetto alle ore diurne.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE'': 
Le opere di Shakespeare sono scritte in blank verse, pentametri giambici non legati da rima, in un’alternanza di prosa e poesia a seconda dei contenuti più o meno prosaici. Lo stile è comunque sempre ricco di immagini con elaborate metafore secondo la moda dell’epoca.
L’atmosfera della pièce è così leggera, quasi eterea, che, nonostante l’argomento centrale siano le difficoltà amorose, neppure per un attimo si dubita che tutto vada a finire bene. Il lettore, come lo spettatore, si gode la lettura senza tensione.
Ma in “Sogno di una notte di mezza estate” i momenti più divertenti, in cui lo stile diventa prosaico, quasi grossolano, sono affidati al subplot in cui gli artigiani fanno le prove del “play within the play”, la rappresentazione teatrale nella rappresentazione.