
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Solitudine”.
- Titolo originale: "Solitudine".
- Autore: Antonio Azzerlini.
- Nazionalità Autore: Italiana.
- Data di Pubblicazione: per la prima volta in Italia nell’Ottobre 2015.
- Editore: We-News.com
- Genere: Poesia.
- Pagine: 39 p.
- Voto del Pubblico (IBS): 5,00 su 5.
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Recensione del Libro “Solitudine” di Antonio Azzerlini del 2015, genere Poesia. Evidenzieremo il riassunto del libro “Solitudine”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “Solitudine” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''SOLITUDINE'':
Antonio Azzerlini, nato a Empoli il 22 aprile 1976.
Trasferitosi a Scarperia, nel Mugello, nel 1982 in seguito alla vendita della farmacia di famiglia e al ritrovamento di un lavoro analogo da parte del padre, frequenta le scuole elementari e medie nel paese.
Frequenta all'inizio la scuola alberghiera nel 1990-91, ma poi passa il più congeniale liceo classico: il Dante a Firenze dal 1991 al 1996, dal quale si dovette ritirare a causa di dissidi con i professori e di una situazione familiare particolare, fattori che influirono negativamente sulla sua condotta scolastica.
Lavora in fabbrica per 10 anni e nel 2004 riprende con successo gli studi, diplomandosi nel 2006 al liceo classico Galileo di Firenze.
Nel 2007 si iscrive al corso di laurea di lettere antiche presso la facoltà di lettere di Firenze e nel 2012, a causa delle esigenze di lavoro e di una malattia, consegue in ritardo il titolo triennale in letteratura latina.
Attualmente sta per conseguire il titolo magistrale in letteratura greca presso la medesima facoltà e lavora in qualità di portiere notturno presso l'hotel Rita Major, sito in Firenze.
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RIASSUNTO DEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
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Se la malattia è “quella dell’uomo in cerca” – secondo quanto afferma l’autore in un verso della poesia intitolata “Tempo” –, possiamo dire che il poeta diviene in questa raccolta il ricercatore per eccellenza.
Egli si interroga sul senso intimo del suo percorso terrestre e della propria identità, rilevando le passioni e i timori che abitano l’uomo: dall’ambizione di ottenere un riconoscimento esterno con una gloria che perduri oltre la vita, alla paura di una solitudine odiata e nello stesso tempo desiderata; dall’amore che non trova un oggetto cui rivolgersi, alla brama di felicità o di serenità, rivolta spesso verso un passato perduto, ma che trova sempre il coraggio di guardare al futuro.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
Il poeta, unico protagonista della raccolta, è attraversato da stati d’animo tra loro contrastanti. Si rivela un clima di generale disillusione o spaesamento, di ripiegamento malinconico evocato da una coscienza che non riesce a trovare soddisfazione nel presente.
Talvolta le accensioni fulminee del cuore si riversano sulla pagina a testimonianza di un grande amore per la vita.
La coscienza del proprio smarrimento e di solitudine inviolabile, uno dei temi cardini di questa raccolta, non riesce dunque a piegare il poeta, il quale vede sempre una luce davanti a sé perfino nei momenti più oscuri.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
Luoghi astratti o reali, caratterizzati spesso dal passaggio del vento, elemento portante della raccolta, investito di una funzione epifanica.
Interni ed esterni si avvicendano: una steppa immaginaria, una strada gremita, una vecchia libreria, un paesaggio naturale primaverile con le gemme nasciture, oppure uno autunnale dalle foglie caduche.
Ci sono stanze dove filtra la luce artificiale di una lampada o quella naturale del mattino, o da cui si ascolta scendere la pioggia, si osserva un cielo stellato.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
Le poesie fanno riferimento ad un tempo presente con il suo carico di malinconia e di inquietudine. Questo si confronta con la nostalgia di un passato vicino, con la sua scia di piaceri perduti, echi di momenti insepolti in grado di aprire una ferita nel poeta.
Al presente, povero di gioie, si contrappone l’epoca più remota dell’infanzia, età incontaminata dalla ragione e dalle problematiche esistenziali. Il futuro, infine, si mostra sempre attraverso la luce benevola della speranza.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
Con una immediatezza e spontaneità che si avvicina allo stile prosaico, il poeta esprime i suoi stati d’animo attraverso un linguaggio sobrio, ispirato dai classici, inserito in una struttura formale semplice e lineare.
I versi godono di una grande libertà soggetta al controllo del ritmo e della punteggiatura. Svincolato da ogni esigenza di rima, l’autore lascia che sia la musicalità a guidare il suo dettato; solo talvolta si lascia dominare dall’emozione, affrancandosi da ogni regola metrica.
NARRATORE DEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
Il narratore è l’Io poetico che mostra i suoi sentimenti e i suoi pensieri in prima persona.
TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
Il rammarico della fuga degli anni, la ricerca di un senso all'esistenza e di qualcosa che possa mitigare l’inquietudine. L’anelito verso un riconoscimento terreno attraverso il compimento di una azione memorabile o una vita esemplare.
La nostalgia del passato, in particolare verso la fanciullezza. La natura nel suo ciclo stagionale come specchio della propria anima. Infine, il ripiegamento malinconico sulla propria condizione di solitudine, nonostante la quale il poeta rifiuta di abbandonarsi ad una visione cupa e disperata.
COMMENTO DEL LIBRO ''SOLITUDINE'': 
C’è chi scrive per passione e chi per una necessità interiore; l’autore appartiene senza dubbio a quest’ultima schiera. Le poesie sono il frutto di una sensibilità non comune, che affronta le questioni essenziali dell’essere nel tentativo di esorcizzare la paura della solitudine e della morte.
Se la solitudine, come si evince dal titolo, è il basso continuo di questa raccolta – giacché siamo completamente e inesorabilmente soli (soprattutto) quando scriviamo –, la speranza di un mutamento si configura sempre all’orizzonte come l’ultima risorsa di un poeta che ha saputo con umiltà raccontarci dei variegati paesaggi di ombre e di luci che appartengono al nostro essere.
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