- Titolo: “Per dieci minuti”.
- Titolo originale: "Per dieci minuti".
- Autore: Chiara Gamberale.
- Data di Pubblicazione: novembre 2013.
- Editore: Feltrinelli (collana “I Narratori”).
- Genere: Narrativa contemporanea.
- Pagine: 187 p., rilegato.
- Voto del Pubblico (IBS): 3,31 su 5.
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BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
Chiara Gamberale è nata a Roma nel 1977 e ha esordito come scrittrice nel 1999 con il romanzo “Una vita sottile”. Nel 2008 ha vinto il Premio selezione Campiello con “La zona cieca” e successivamente ha pubblicato “Le luci nelle case degli altri” (2010), “L’amore quando c’era” (2012) e “Quattro etti d’amore, grazie (2013) ". E’ anche autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici, collabora con “Vanity Fair” e “Donna Moderna” e tiene un blog sul sito di “Io donna” del Corriere della sera.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
La vita di Chiara, scrittrice romana trentaseienne, all’improvviso cambia drasticamente.
Il marito, con cui sta da diciotto anni, la lascia con una telefonata e il direttore del giornale per cui lavora sostituisce la sua rubrica con la posta del cuore di una delle concorrenti del Grande Fratello.
Il suo mondo fatto di certezze e stabilità crolla, senza alcun preavviso, lasciandole solo un vuoto incolmabile e la paura terribile di non farcela.
Per affrontare e superare il difficile periodo che attraversa, la sua terapeuta, la dottoressa T., le propone un gioco: per un mese, ogni giorno, per dieci minuti dovrà fare qualcosa che non ha fatto mai. E tra uno smalto acceso e una porzione di pancake preparate da lei, lei che non era neppure in grado di mettere a bollire l’acqua per preparare un piatto di pasta, Chiara capisce che non esiste solo il suo dolore, che ci sono posti e persone di cui ignora l’esistenza, gesti che possono cambiarti la vita e costringerti finalmente a vivere da protagonista. Tutto questo in soli dieci minuti, per ricominciare a vivere.
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ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
Chiara è la protagonista indiscussa di questo romanzo. Una giovane scrittrice all’apice del successo, felicemente sposata (o almeno così crede), circondata da una famiglia e da amici che la amano. Fino al momento in cui la crisi del suo matrimonio e la perdita del lavoro portano alla luce tutte le sue fragilità, quelle più nascoste e quelle che sono sempre state evidenti. Perché Chiara era problematica sin da ragazzina, sin dai suoi problemi con l’alimentazione, e reagisce a ogni cambiamento delle sue abitudini, a ogni novità, con la paura celata dietro l’irritabilità. All’inizio la vediamo fragile come un bocciolo, completamente alla deriva e bisognosa del sostegno altrui, intenta solo a lamentarsi e a crogiolarsi nel proprio dolore. Piano piano inizia a prendere consapevolezza di se stessa (una nuova io che fino a quel momento le era sconosciuta), di ciò che desidera, dalla vita e dall’uomo che le starà accanto, e proprio come un fiore si aprirà alla vita.
“Mio marito” è l’altro personaggio importante. Il suo nome non è mai pronunciato, quasi per un senso di pudore, come a considerare la cosa intima a tal punto da non volerva condividere con nessuno. Avvocato brillante e di successo e ancor prima diciottenne dagli occhi gialli, il marito di Chiara manda all’aria il matrimonio perché in preda alla confusione. Gli manca la ragazzina di cui si era innamorato, le sue trecce, la sua tenerezza, e quasi non riconosce quella ragazza nella donna che la moglie è diventata. Ma, come spesso fanno gli uomini, nel momento in cui il rapporto entra in crisi, preferisce fuggire e cercare un’altra donna, per poi ritornare alle sue condizioni, condizioni che Chiara dovrà decidere se accettare o no. Piuttosto che maturato questo personaggio mi è apparso regredito, ancora un diciottenne, sebbene di anni ne abbia il doppio, che come soluzione sceglie la via più facile.
Tra gli amici di Chiara è splendida la figura di Gianpietro, suo primo coinquilino ai tempi dell’università, amico da sempre, eccentrico e frizzante, con l’abitudine di trasformare ogni parola al femminile. Lui che le starà accanto, che non avrà paura di scuoterla nei momenti di autocommiserazione e che la aiuterà a ritrovare il sorriso.
E infine Ato, il ragazzo eritreo di diciotto anni, fiero, misterioso, dall’anima elegante, di cui Chiara inizierà a occuparsi e da cui nei momenti difficili prenderà l’ispirazione per lavarsi, per mangiare, per andare avanti. Lui che alla fine la farà diventare matura a tal punto da pensare che impegnativo non sia solo sinonimo di qualcosa di pesante ma voglia dire bello.
Chiara Gamberale è sintetica nel descrivere fisicamente i personaggi, intenta invece a metterne in evidenza aspetti più intimi, ma capita spesso che si concentri sul loro viso, riuscendo a essere eloquente pur con il solo riferimento a un paio di occhi vividi, a un sorriso contagioso, a facce in movimento. Poche parole che descrivono meglio di tanti panegirici.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
Il romanzo è ambientato a Roma, città nella quale Chiara si trasferisce pochi mesi prima che il marito la lasci. Le descrizioni degli spazi, così come quelle dell’aspetto dei personaggi, sono sintetiche ma non per questo meno incisive. Bastano pochi accenni a Chiara Gamberale per descriverci Roma come una città caotica, ostile, in cui è difficile orientarsi. E continuo è il confronto con Vicarello, frazione di un paese a un’ora da Roma, da cui la protagonista Chiara proviene. Con l’evoluzione di Chiara anche l’aspetto di Roma cambia, quel quartiere prima straniero diventa familiare, e l’ostilità con cui prima era descritta la città diventa tenerezza per un luogo che è diventato “casa”.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
Il romanzo inizia nove mesi dopo che Chiara viene lasciata dal marito e rappresenta una sorta di diario del mese di dicembre 2012, fino all’avvento dell’anno nuovo e di una nuova fase della vita per la protagonista Chiara. Singolarmente ogni giorno è caratterizzato dall’indicazione dell’ora dell’alba e del tramonto, quasi a voler scandire con precisione l’inizio e la fine di quell’arco temporale. Si conclude con un salto di un anno, mettendoci a conoscenza di cosa accade, a distanza di dodici mesi, nella vita dei personaggi del romanzo.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
Lo stile della narrazione è particolare perché sintetico, ridotto al minimo. I periodi sono brevi ma intensi, così come accennate eppur intense sono le descrizioni degli ambienti e dei personaggi.
Tuttavia nel complesso questa sinteticità diventa un punto di forza del romanzo e forse proprio per questa loro singolarità le parole riescono ad arrivare direttamente al cuore come proiettili piccoli ma particolarmente aggressivi. Le parti più complesse e difficili da cogliere in maniera immediata sono alcuni monologhi di Chiara o del marito, nei quali i periodi diventano più lunghi e i termini usati un po’ meno comuni. Personalmente preferisco un’esposizione più semplice e meno articolata, com’è nella maggior parte del libro. Alcuni personaggi si esprimono in maniera singolare, come Ato che usa il linguaggio tipico degli adolescenti, mescolando l’italiano col romanesco o Gianpietro che declina ogni cosa al femminile.
La narrazione della vicenda da parte di Chiara è caratterizzata da frequenti richiami al passato e alternata ai dialoghi tra i personaggi.
NARRATORE DEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
Chiara è colei che ci racconta la sua storia, è il narratore interno del romanzo, e come tale ci conduce per mano attraverso il resoconto delle sue giornate, delle sue esperienze, delle sue molte paure e delle altrettante nuove conquiste.
TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
E’ impressionante, leggendo questo libro, il numero di cose che ti rendi conto di non aver mai avuto il coraggio di fare. Di quante cose diamo per scontate, nascondendoci dietro scusanti come non ho tempo o non sono capace. Il gioco proposto a Chiara dalla dottoressa T. sembra banale ma in realtà necessità di fantasia, coraggio e della voglia di superare i propri schemi mentali.
Solo dieci minuti per conoscere il mondo e scoprire come la vita possa cambiare anche in meglio, nonostante la fine di una storia e la sofferenza che ne consegue. Un romanzo che fa riflettere su come sia difficile il cambiamento, su quanta paura faccia ma su come talvolta sia fondamentale per riuscire ad andare avanti.
Un altro aspetto su cui il libro ci invita a riflettere è l’amicizia e la sua importanza. Perché quando Chiara smette di vivere in maniera simbiotica con il marito, proprio quando si sente vuota, si accorge che la sua vita non è mai stata così piena, di persone e nuove emozioni da sperimentare.
COMMENTO DEL LIBRO ''PER DIECI MINUTI'':
Questo romano mi è piaciuto molto perché pur parlando della fine di un matrimonio e del dolore che ne consegue non è affatto triste ma leggero e intenso, ironico e commovente.
E’ un libro che si divora perché Chiara (c’è molto della scrittrice nella protagonista Chiara) ci apre il suo cuore, lo consegna senza vergogna, raccontandoci le sue debolezze. Spiegandoci che crescendo diamo per scontate l’apertura al nuovo e la voglia di cambiamento che sono invece necessarie per guardare la vita con curiosità.
Avevo già amato di Chiara Gamberale “Le luci nelle case degli altri”, perché mi piace la scrittura personale e profonda di questa scrittrice romana. Ho scelto questo libro incuriosita dalla trama e per l’idea di fantasia e leggerezza che traspare dall’immagine di copertina.
Ho divorato le pagine e adorato il contenuto. Mi sono affezionata sin da subito alla protagonista Chiara e ho sorriso per le sue conquiste, pagina dopo pagina. Ma la cosa più bella, a mio avviso, è la capacità di questa scrittrice di colpire dritto al cuore e raggiungere, con le sue parole, la zona in cui abbiamo nascoste tutte le nostre paure e fragilità. E riuscire a insegnarci che tutte le cose, anche le più dolorose, vanno guardate con occhi diversi. Non so voi ma a me è venuta una gran voglia di mettere in pratica la terapia. Chissà che non riesca anch’io a scoprire, dietro la leggerezza delle piccole cose, la bellezza del cambiamento e a guardare la vita con occhi diversi.

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