
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “La voce del violino”.
- Titolo originale: "La voce del violino".
- Autore: Andrea Camilleri;
- Nazionalità Autore: Italiano;
- Data di Pubblicazione: 1997;
- Editore: Sellerio, collana La memoria;
- Genere: Giallo;
- Pagine: 222 p., paperback;
- Voto del Pubblico (IBS): 4,65 su 5.
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Recensione del Libro “la voce del violino” di Andrea Camilleri del 1997, genere Giallo. Evidenzieremo il riassunto del libro “la voce del violino”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “la voce del violino” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'':
Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle (AG) il 06 settembre del 1925, figlio di Carmelina Fragapane e Giuseppe Camilleri.
Nel docufilm del 2014 “Il maestro senza regole” Camilleri rivela che sua nonna Carolina e Luigi Pirandello erano cugini di primo grado e racconta il buffo incontro che egli ebbe da bambino con l'anziano premio Nobel per la Letteratura.
Il giovane Camilleri consegue la maturità classica al liceo Empedocle di Agrigento nel 1943 senza sostenere l'esame finale poichè le scuole erano state chiuse in vista dell'imminente sbarco delle forze alleate e si era deciso di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale.
Già nel 1942 inizia a lavorare come regista teatrale e sceneggiatore. Dopo aver conseguito il diploma si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia ma non consegue la laurea.
Conclude invece gli studi nel 1952 presso l'accademia di Arte Drammatica Silvio d'Amico, alla quale viene ammesso come unico allievo regista nel 1949.
Da allora ha firmato la regia di più di cento opere televisive ma soprattutto teatrali, tra cui la prima rappresentazione di un'opera di Beckett in Italia (Finale di partita nel 1958).
Nel 1957 entra alla RAI e si sposa con Rosetta Dello Siesto dalla quale ha tre figlie. Insegna al Centro sperimentale di cinematografia negli anni 60 ed dal 1977 al 1997 è titolare della cattedra di Regia all'accademia di Arte Drammatica Silvio d'Amico, dove ha come allievi nel corso della sua carriera grandi nomi del cinema italiano come Luigi Locascio, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni, Emma Dante.
La carriera di scrittore di Andrea Camilleri, che inizia nel 1978 con il romanzo “Il corso delle cose”, si può dividere in due filoni:
A) I Romanzi tra i quali ricordiamo: “Il corso delle cose” (1978), “Un filo di fumo” (1980, romanzo storico), “La stagione della caccia” (1992), “Il birraio di Preston” (1995), “La concessione del telefono” (1998),
B) La “Serie del Commissario Montalbano” della quale ricordiamo i titoli “La forma dell'acqua” (1994), “Il cane di terracotta” (1996), “La voce del violino” (1997), “Acqua in bocca” (2010, con Carlo Lucarelli), “La piramide di fango” (2014).
Autore estremamente prolifico, ha scritto un'ottantina tra romanzi gialli, storici e svariati lavori di narrativa e non, quasi tutti con protagonista la sua Sicilia.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'': 
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Mentre l'agente Gallo accompagna il commissario Montalbano al funerale della moglie di un collega la loro auto va a sbattere contro una macchina parcheggiata fuori da un villino al confine tra il territorio di Fela e quello di Vigata.
Nessuno risponde al citofono così il commissario lascia un bigliettino sul parabrezza col recapito del commissariato.
Quando nessuno si fa sentire nei giorni seguenti il commissario, preso dalla curiosità entra dentro il villino.
Si tratta di un abitazione molto ampia, in ritrutturazione.
Al piano di sopra, nella camera da letto padronale c'è il corpo di una donna, riversa carponi sul letto.
Montalbano inizia ad indagare, sull'assassinio della giovane e bellissima signora Licalzi, che è stata soffocata.
Durante l'indagine conoscerà una carissima amica della morta, Anna, che metterà a dura prova i suoi propositi di fedeltà nei confronti di Livia.
Per una questione di competenze territoriali la conduzione dell'indagine passerà al commissario Ernesto Panzacchi, che incolperà la persona sbagliata chiudendo l'indagine in modo frettoloso.
Montalbano, muovendosi con cautela e di nascosto riuscirà a scoprire il vero responsabile, conoscendo anche un grande violinista amico della defunta signora, personaggio interessante ed enigmatico.
Sarà la voce del violino che la signora possedeva a guidare l'istinto del commissario.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'': 
- Salvo Montalbano: commissario nel commissariato di Pubblica Sicurezza di Vigata, ama la propria solitaria routine ma non per questo si chiude in casa escludendo il mondo.
È un uomo di legge ma spesso sente che la legge non coincide con ciò che è giusto e cerca di riportare legge e giustizia nello stesso alveo, provando di volta in volta disgusto per i potenti e compassione e comprensione per i poveracci provati dalle sventure e dalle ingiustizie senza cadere in sentimentalismi, agendo con buon cuore e equilibrio.
È un cacciatore solitario che nelle indagini vuol prendere le decisioni e ha bisogno del controllo affinchè i suoi ragionamenti vadano nel verso giusto ma non potrebbe fare a meno dell'apporto intellettivo e fisico dei suoi uomini. Fin dalle prime pagine Montalbano ci appare ricco di contraddizioni e sfaccettature, che lo rendono un personaggio vero e credibile.
Appassionatissimo buongustaio ci allieta con le descrizioni di piatti della tradizione sicula quasi sempre a base di pesce, alternando i pasti consumati alla trattoria di Calogero a quelli che si gode nella solitudine della sua verandina meravigliandosi della fantasia e delle eccellenti doti culinarie della domestica Adelina.
L'altra sua grande passione sono i libri, specialmente i gialli, che spesso gli fanno venire in mente idee risolutive per i casi che segue. È meteoropatico, quindi nei giorni in cui il tempo è brutto i suoi uomini sanno che non bisogna contraddirlo. Ha un particolare intuito da sbirro che gli fa capire cosa non quadra e cogliere ogni minimo indizio.
- Domenico Augello detto Mimì: vice commissario, più giovane di Montalbano, ama le belle donne e non si lascia scappare occasione per corteggiarle. È un bravo poliziotto che spesso deve mettersi in ombra per non urtare la suscettibilità di Montalbano in materia.
- Livia Burlando: storica fidanzata di Montalbano, abita a Boccadasse, Genova. Ogni volta che il suo lavoro e quello del commissario lo permettono vola a Vigata per passare qualche giorno col suo uomo e puntualmente viene trascurata a favore delle indagini.
Quando la coppia è divisa sono praticamente all'ordine del giorno le litigate durante le telefonate serali, che spesso si scatenano a causa di un malinteso. Livia a volte risulta pesante e aggressiva, forse in reazione ad un certo egoismo di Salvo. Nonostante i battibecchi capiamo che i due si amano molto.
- Giuseppe Fazio: quasi coetaneo del commissario, l'ispettore è dotato di buon fiuto e di una profonda conoscenza di Vigata e dei suoi abitanti. Inoltre è affetto da quello che Montalbano definisce complesso dell'anagrafe ed è in grado di snocciolare i dati anagrafici di tuttie le persone coinvolte in un'indagine.
- Nicolò Zito: grande amico di Montalbano, rosso di pelo e di pensiero, è un giornalista di una tv locale, onesto e che cerca sempre di dare le notizie in modo veritiero anche se sono scomode. Il commissario spesso si avvale della sua collaborazione quando deve portare a conoscenza del pubblico certi particolari per avere informazioni utili alle indagini.
- Agatino Catarella: compare per la prima volta nel romanzo Il cane di terracotta l'agente che si occupa del centralino del commissariato. “lento a capire, lento ad agire”, Catarella parla in un italiano pittoresco e ricco di strafalcioni, non capisce mai bene i nomi e li riferisce al commissario totalmente cambiati.
Ingrid Sjöstrom: sposata con Giacomo Cardamone, figlio di un importante uomo politico, è una svedese bellissima e disinibita, cosa che crea scandalo nella chiusa provincia siciliana. Nel suo paese era meccanico e partecipava come pilota alle corse automobilistiche. Per la sua franchezza e per il suo modo di fare inconsueto risulta subito simpatica a Montalbano, col quale stringerà una profonda amicizia.
Riesce spesso ad aiutare il commissario condividendo con lui la sua conoscenza dei segreti e degli interessi delle persone che conosce, spesso coinvolte nei casi di cui si occupa Montalbano. Il suo contributo in questa indagine e in altre risulta decisivo.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'': 
I luoghi sono quelli consueti delle avventure del commissario, Vigata e le sue campagne, le sedi istituzionali di Montelusa e in questo caso anche i dintorni di Fela in cui si trova il villino dei Licalzi.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'': 
Non si riesce ad evincere dal libro in che periodo dell'anno sia ambientata la vicenda..
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'': 
In questo romanzo il dialetto è presente soprattutto nei pensieri del commissario. Nei dialoghi con gli uomini del commissariato abbiamo qualche traccia dialettale ma nel complesso si potrebbe definire italiano regionale caratterizzato da qualche sporadica manifestazione di siciliano nel lessico la lingua che Montalbano adpera coi collaboratori. È sempre in relazione ai personaggi più popolari che il commissario usa il dialetto più stretto, anche se in questo romanzo ha a che fare soprattutto con persone di ceto e cultura medie.
NARRATORE DEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'': 
Il narratore è esterno alla storia (eterodiegetico), ci racconta i fatti ma soprattutto i pensieri dei protagonisti, in particolare del commissario Montalbano. Sono frequenti i dialoghi e seguiamo lo svolgersi della vicenda assieme al commissario..
TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''LA VOCE DEL VIOLINO'': 
Una tematica molto importante nel libro è la miopia di alcuni rappresentanti della legge, come ci dimostra il commissario Panzacchi, che si convince della colpevolezza di una persona e la bracca fino ad una tragica conclusione.