
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Le avventure di Gordon Pym”.
- Titolo originale: "The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket".
- Autore: Edgar Allan Poe;
- Nazionalità Autore: Statunitense;
- Data di Pubblicazione: per la prima volta negli Stati Uniti nel 1838;
- Editore: Feltrinelli;
- Genere: Classici;
- Pagine: 244 p., brossura;
- Voto del Pubblico (IBS): 3,83 su 5.
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Recensione del Libro “Le avventure di Arthur Gordon Pym” di Edgar Allan Poe del 1838, genere Biografie e autobiografie. Evidenzieremo il riassunto del libro “Le avventure di Arthur Gordon Pym”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “Le avventure di Arthur Gordon Pym” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''LE AVVENTURE DI ARTHUR GORDON PYM'':
Edgar Allan Poe, una delle figure di primo piano del Romanticismo americano, nacque a Boston il 19 gennaio 1809.
Rimasto orfano da bambino venne adottato da una famiglia della Virginia, gli Allan, con cui entrò in conflitto, al raggiungimento della maggiore età per ragioni economiche.
Il padrigno infatti si rifiutò di pagargli gli studi universitari e di mantenerlo durante un tentativo di intraprendere la vita militare, stanco dei debiti contratti continuamente dal giovane.
Si stabilì a casa di una zia a Baltimora, ne sposò nel 1836 la figlia Virginia e intraprese la carriera di scrittore e critico letterario nella città.
Ma la sua prima raccolta di poesie nel 1827 “Tamerlano e altri poemi” ricevette una fredda accoglienza dal pubblico e dalla critica.
Nel 1838 scrive “Le avventure di Gordon Pym”. Il successo fu immediato quando nel 1845 pubblicò “Il Corvo”.
Alla morte di Virginia per tubercolosi nel 1847, i problemi di depressione e alcolismo che affliggevano lo scrittore peggiorarono.
Morì il 3 ottobre 1849, dopo quattro giorni di coma. Le cause furono incerte, ma è probabile che morì perché logorato nel fisico dall’alcolismo e cui si abbandonava sempre più.
L’influenza di Poe è stata enorme, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. Basti pensare a Baudelaire e Mallarmè: i due scrittori francesi ne tradussero rispettivamente i racconti e le poesie e lo fecero conoscere al mondo.
Ne assorbirono però contemporaneamente le atmosfere noir pervase dal senso della morte e ne condivisero la fascinazione del male che fece di loro “poeti maledetti”.
L'opera per conoscere al meglio Edgar Allan Poe è “Tutti i racconti del mistero, dell’incubo e del terrore”.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''LE AVVENTURE DI ARTHUR GORDON PYM'': 
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Arthur Gordon Pym è appena tornato in America. Un amico gli ha consigliato di pubblicare il racconto delle sue avventure di viaggio, ma lui teme di non essere in grado di ricordare tutto o di non saper essere oggettivo.
Nei primi capitoli Arthur racconta della propria infanzia, dalla nascita ai sedici anni, quando entra nell’Accademia di E. Ronald, in cui conosce Augustus Barnard. I due ragazzi diventano amici inseparabili.
Augustus adora il mare e ben presto contagia Arthur con la sua passione. Una notte i due ragazzi decidono di partire per un escursione con la barca a vela di Arthur, la Ariel. Ma scoppia una tempesta.
Augustus, che è inebetito dall’alcool, deve essere legato per non cadere in acqua. Arthur comincia a disperarsi, poi sente un lungo urlo lancinante come “prodotto da mille demoni” e sviene. Mentre è privo di coscienza, però fortunatamente la Ariel è tratta in salvo da una baleniera.
L’avventura comunque non sazia il desiderio di avventura dei due ragazzi.
Quando Arthur scopre che Augustus sta per partire su una baleniera con il padre, s’imbarca di nascosto nella stiva anche lui, nonostante le crisi isteriche della madre e nonostante il nonno lo minacci di tagliargli i viveri.
Dovrà attendere nella stiva che Augustus trovi il momento opportuno per farlo uscire.
Mentre è a bordo nel suo nascondiglio, il protagonista cade in un sonno profondo e quando si risveglia si rende conto che è passato molto tempo, Augustus non è venuto e che la carne di cui doveva nutrirsi durante il viaggio è andata in putrefazione.
Ha paura di addormentarsi di nuovo, ma purtroppo dopo un po’ deve cedere al sonno, popolato da sogni orribili.
Quando si risveglia, un mostro lo sta tenendo bloccato, impedendogli di muoversi o di parlare. Poi emette un lamento e la creatura comincia a leccargli il viso. Arthur riconosce allora nell’animale il suo amato cane, Tigre. Non sa come l’animale sia arrivato lì, ma ne è felice.
Purtroppo Tigre è affamato e finisce le scorte d’acqua e persino la carne putrefatta. Pym si sente sempre più debole.
Ciò nonostante prova in ogni modo a risalire in coperta. Ma la botola che separa la stiva dal ponte è ostruito da un ostacolo che ne impedisce l’apertura. Poi, dopo un po’, Arthur si accorge di un pezzo di carta legato al collo di Tigre e pensa che si possa trattare di un messaggio di Augustus.
Purtroppo il luogo è molto buio e riesce a ricostruire solo le ultime parole del messaggio che lo riempiono di terrore: “sangue: resta nascosto, ne va della tua vita”.
Augustus ha tentato di avvertirlo di qualcosa, ma cosa?
Arthur sa di aver bisogno di acqua e cibo e soprattutto lo preoccupa il comportamento di Tigre, che sta impazzendo per gli stenti. Non trova la forza di abbatterlo, ma quando cerca di passargli vicino, il cane gli ringhia con fare minaccioso.
Quando ormai è allo stremo delle forze, arriva Augustus che lo ristora con acqua e patate lesse.
Arthur è ansioso di sapere cosa sia successo e Augustus comincia a raccontare.
Dice che l’equipaggio si è ammutinato. Il comandante e altri marinai sono stati lasciati alla deriva su una scialuppa. Lui non è stato ucciso o abbandonato solo per l’intervento di un certo Dirk Peters, che gli ha salvato la vita chiedendolo come attendente.
Gli ammutinati sembrano intenzionati a darsi alla pirateria. Augustus è trattato abbastanza bene e ha una certa libertà di movimento sulla nave.
Nei giorni seguenti l’ammutinamento si era chiesto se fosse il caso di menzionare Arthur, ma non l’aveva fatto per paura di quello che avrebbe potuto accadergli. Aveva cercato di arrivare alla stiva, ma aveva trovato l’accesso ostruito da vari oggetti che si sono rovesciati sulla botola durante un temporale.
Vedendo il suo fare sospetto, gli ammutinati lo avevano di nuovo imprigionato insieme a Tigre, che era stato trovato.
Augustus aveva perciò deciso di inviare un messaggio ad Arthur attraverso il cane.
Nel frattempo Dirk gli aveva spiegato che gli ammutinati erano divisi in due gruppi: uno desideroso di darsi alla pirateria, un altro che vuole continuare la caccia alle balene o dedicarsi ad altre avventure.
Quella stessa sera Augustus ritrova Arthur che però deve continuare a rimanere nascosto. Augustus, a cui è stata concessa di nuovo una certa libertà di movimento, gli fornirà cibo e acqua.
Oltre ad Arthur ed Augustus ci sono tredici uomini a bordo.
Il 6 luglio prevale il partito dei pirati e viene effettuato un primo arrembaggio. L’8 luglio Dirk chiede ad Augustus di aiutarlo a riprendere il comando della nave.
La decisione del cuoco di schierarsi con i pirati e l’avvelenamento di Hartman Rogers spinge Dirk e Augustus a passare all’azione, approfittando di un temporale nella notte.
Arthur ha l’idea di travestirsi da cadavere di Rogers per terrorizzare gli ammutinati. In effetti il piano ha successo.
Alcuni muoiono di paura, altri vengono uccisi, colti di sorpresa. Augustus è pugnalato ad un braccio e sta per soccombere nella lotta contro Jones, ma fortunatamente interviene Tigre a salvarlo.
Alla fine solo Richard Parker viene fatto prigioniero. Tutti gli altri ammutinati hanno perso la vita.
Ma c’è ancora la tempesta e, quando questa termina, resta il problema degli approvvigionamenti di acqua e cibo.
Poco dopo appare all’orizzonte una nave di costruzione olandese, tutta dipinta di nero, e i quattro superstiti pensano di essere salvi. Ma quando la nave si avvicina, il protagonista e i suoi amici si rendono conto che sul ponte, cosparso di corpi in putrefazione, non c’è anima viva.
Questa scoperta sconvolgente paralizza ogni facoltà. Come riuscirà il protagonista a salvarsi per raccontarci le sue avventure?
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''LE AVVENTURE DI ARTHUR GORDON PYM'': 
Arthur Gordon Pym è un giovane romantico e malinconico, di famiglia rispettabile. Ama ascoltare i racconti della gente di mare, particolarmente quelli che si concludono nella disperazione e nella morte.
Tutto ciò che narra evidenzia una dicotomia nella sua personalità: sembra un uomo passivo, ma poi è sempre l’unico a mantenere il controllo delle proprie facoltà mentali quando gli altri si lasciano andare davanti ai problemi o agli abusi.
Il suo stato d’animo è una continua altalena tra speranza e disperazione e le esperienze che ha dovuto affrontare sono state davvero estreme: la segregazione nella stiva della nave, il naufragio, il cannibalismo, il viaggio surreale nell’inesplorato Polo Sud.
- August Barnard è determinato e coraggioso. Affascina Arthur con i suoi fantastici racconti dei posti che ha visitato e della vita di mare. Sa governare una barca a vela, a differenza del protagonista a cui appare come un eroe. Però è il primo a soccombere tra i due.
- Figlio di un commerciante di pellicce e di una Nativa americana, Dirk Peters, ha l’aspetto più feroce che Arthur abbia mai visto: basso di statura ma con gli arti di struttura erculea.
“Le mani, specialmente, così spesse e larghe da non aver quasi forma umana. Braccia e gambe erano arcuate nel modo più strano e sembrava non potesse neppure piegarsi. Anche il capo era deforme, di grandezza enorme.e completamente calvo.
Per nascondere questo suo difetto, che non derivava da vecchiaia, era solito portare una parrucca, che si fabbricava lui stesso con il primo pezzo di pelliccia che gli capitasse sotto mano………
La bocca gli andava quasi da un orecchio all’altro, le labbra erano sottili e sembravano, come altre parti del suo corpo, prive di elasticità, in modo che la loro espressione predominante non mutava mai per nessuna emozione.”.