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Recensione, Analisi, Riassunto ed Opinioni del Libro ''La stagione della caccia''DATI ESSENZIALI:

  • Titolo: “La stagione della caccia”.
  • Titolo originale: "La stagione della caccia".
  • Autore: Andrea Camilleri;
  • Nazionalità Autore: Italiana;
  • Data di Pubblicazione: 1992;
  • Editore: Sellerio;
  • Genere: Romanzo storico;
  • Pagine: 154 p. Formato paperback;
  • Voto del Pubblico (IBS): 3,66 su 5.

 

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Recensione del Libro “La stagione della caccia” di Andrea Camilleri del 1992, genere Romanzo storico. Evidenzieremo il riassunto del libro “La stagione della caccia”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “La stagione della caccia” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.

 

 

BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'':

Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle (AG) il 06 settembre del 1925, figlio di Carmelina Fragapane e Giuseppe Camilleri.

Nel docufilm del 2014 “Il maestro senza regole” Camilleri rivela che sua nonna Carolina e Luigi Pirandello erano cugini di primo grado e racconta il buffo incontro che egli ebbe da bambino con l'anziano premio Nobel per la Letteratura.

Il giovane Camilleri consegue la maturità classica al liceo Empedocle di Agrigento nel 1943 senza sostenere l'esame finale poichè le scuole erano state chiuse in vista dell'imminente sbarco delle forze alleate e si era deciso di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale.

Già nel 1942 inizia a lavorare come regista teatrale e sceneggiatore. Dopo aver conseguito il diploma si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia ma non consegue la laurea.

Conclude invece gli studi nel 1952 presso l'accademia di Arte Drammatica Silvio d'Amico, alla quale viene ammesso come unico allievo regista nel 1949.

Da allora ha firmato la regia di più di cento opere televisive ma soprattutto teatrali, tra cui la prima rappresentazione di un'opera di Beckett in Italia (Finale di partita nel 1958).

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Nel 1957 entra alla RAI e si sposa con Rosetta Dello Siesto dalla quale ha tre figlie. Insegna al Centro sperimentale di cinematografia negli anni 60 ed dal 1977 al 1997 è titolare della cattedra di Regia all'accademia di Arte Drammatica Silvio d'Amico, dove ha come allievi nel corso della sua carriera grandi nomi del cinema italiano come Luigi Locascio, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni, Emma Dante.

La carriera di scrittore di Andrea Camilleri, che inizia nel 1978 con il romanzo “Il corso delle cose”, si può dividere in due filoni:

A) I Romanzi tra i quali ricordiamo: “Il corso delle cose” (1978), “Un filo di fumo” (1980, romanzo storico), “La stagione della caccia” (1992), “Il birraio di Preston” (1995), “La concessione del telefono” (1998),

B) La “Serie del Commissario Montalbano” della quale ricordiamo i titoli “La forma dell'acqua” (1994), “Il cane di terracotta” (1996), “La voce del violino” (1997), “Acqua in bocca” (2010, con Carlo Lucarelli), “La piramide di fango” (2014).

Autore estremamente prolifico, ha scritto un'ottantina tra romanzi gialli, storici e svariati lavori di narrativa e non, quasi tutti con protagonista la sua Sicilia.

 

RIASSUNTO DEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

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La narrazione comincia con l'arrivo nel paesino di Vigata di un forestiero all'inzio del 1880. Il giovane, distinto, sulla trentina, non rivela inizialmente il proprio nome asserendo di chiamarsi Santo Alfonso de' Liguori.

Pochi giorni dopo apre una farmacia e si viene a sapere che si tratta di Alfonso La Matina, figlio di Santo, sorvegliante delle tenute agricole Peluso, che era stato assassinato circa venti anni prima.

Dopo l'assassinio non si era più saputo nulla del figlio. Arrivando in paese ha voluto dare un nome falso per essere sicuro che gli assassini di suo padre, nel caso in cui fossero stati ancora in vita non l'avrebbero potuto riconoscere.

Poco dopo aver aperto la farmacia la presenza di Alfonso diventa indispensabile per tutti gli abitanti di Vigata, in particolare per Don Filippo di Peluso che lo prende in simpatia e che ricorda sempre con gratitudine il padre di Alfonso che lo aiutò a concepire l'erede maschio che tanto desiderava.

A fine febbraio il marchese di Peluso Don Federico u vecchiu, padre di Don Filippo, si suicida buttandosi in acqua. Pochi giorni prima aveva detto al proprio servo Mimì che la stagione della caccia si era aperta e che non aveva intenzione di morire sparato.

Quattro mesi dopo muore per avvelenamento da funghi Federico Maria, figlio di Don Filippo. Otto mesi dopo muore di crepacuore dopo essere impazzita per la morte dell'amato figlio la marchesa Donna Matilde, moglie di Don Filippo. Sedici mesi dopo muore il marchese Don Filippo cadendo in un burrone.

Trentadue mesi dopo muore il fratello di Don Filippo assieme alla moglie, al segretario e alla cameriera. I quattro erano da poco tornati a Vigata per stare vicini alla marchesina Antonietta che nel frattempo era rimasta sola al mondo per la morte di tutti i suoi congiunti.

Il tenente Emiliano di Saint Vincent, comandante della guarnigione dei Reali Carabinieri individua questa curiosa progressione geometrica nella data di avvenimento delle tragiche fatalità che portano alla scomparsa di quasi tutti i membri del casato dei Peluso. O non si tratta di fatalità?

 

ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

- Alfonso La Matina: protagonista del romanzo, giovane farmacista sui trent'anni, arriva in paese senza dare confidenza a nessuno, e viene inizialmente soprannominato il forestiero poiché ha dato un nome falso (Santo Alfonso de' Liguori) a quanti glielo domandino.

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Figlio di Santo, sorvegliante delle tenute agricole del vecchio marchese Peluso, viveva col padre prima che questi venisse barbaramente ucciso. Santo aveva un orticello in cui coltivava piante meravigliose e miracolose che guarivano ogni male.

- Don Federico Maria marchese di Peluso detto u vecchiu: molto anziano e forse un poco folle, il marchese ama sedersi sulla strada davanti al suo palazzo in una tale immobilità che lo si potrebbe conforndere con una statua.

Ha un rapporto di profondo odio con la pulizia e difatti è sempre estremamente sporco, poiché appena il suo servo accenna a volerlo lavare grida come un pazzo e si rifiuta categoricamente. Appena il forestiero arriva il marchese dà segno di riconoscerlo ma non ne pronuncia il nome

- Don Filippo di Peluso: figlio di Don Federico u vecchiu, una ventina d'anni prima dell'inizio del racconto ricorre alle doti di Santo La Matina per avere il sospirato erede dalla moglie Donna Matilde. Ha una relazione extraconiugale con Trisina, la moglie del campiere Natale Pirrotta, che sa e non si lamenta.

- Federico Maria Santo di Peluso detto Rico: figlio di Don Filippo, ventiduenne erede dei marchesi Peluso di Torre Venerina, è un ragazzo dalla mente e dal corpo deboli, parla poco e ride spesso, arrivato dopo molti anni di distanza dalla nascita della sorella maggiore Antonietta grazie alle piante miracolose di Santo La Matina, è un appassionato di funghi ed è innamorato della capra Carmelina.

- Donna Antonietta di Peluso detta 'Ntontò: figlia maggiore di Don Federico, ragazza assennata e dolce, dai grandi occhi azzurri e capelli biondi, molto affezionata alla madre, non si è mai voluta sposare arrivando ai 25 anni ancora nubile.

 

LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

Tutta l'azione si svolge a Vigata e nei suoi dintorni. Conosciamo ormai la struttura della città ottocentesca grazie al libro Un filo di fumo.

Nel corso della storia le ambientazioni sono varie: il porto con il vivace via vai delle navi merci e passeggeri, le botteghe degli artigiani, la Chiesa Madre, il circolo dei nobili, la farmacia di La Matina, il palazzo nobiliare dei Peluso, la piazza antistante il palazzo in cui il marchese Federico u vecchiu siede immobile, i monti nei quali Don Rico ama andare a cercare i funghi, le Zubbie, la tenuta viticola dei marchesi di Peluso

 

TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

La storia si apre nel gennaio del 1880 con l'arrivo del nuovo farmacista. La vicenda si svolge nell'arco dei primi anni del decennio 1880. Gli avvenimenti accadono in stagioni diverse, dandoci la possibilità di assistere alle celebrazioni delle varie feste religiose nelle case nobiliari, e dei ritmi della natura scanditi per i contadini dalla vendemmia, dalla raccolta delle olive, dalla stagione dei funghi.

 

STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

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Le parti affidate al narratore sono scirtte in italiano, mentre i dialoghi si aprono al siciliano. C'è notevole differenza di registro tra i diversi protagonisti del libro: i nobili nei loro discorsi familiari usano un italiano con una leggera coloritura regionale, le figure del popolo che incontriamo si servono di un dialetto più stretto.

 

NARRATORE DEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

Il narratore è eterodiegetico (esterno) ed onnisciente. La narrazione è effettuata in terza persona. Veniamo a conoscere i pensieri e le emozioni dei protagonisti, e spesso anche le loro vicende pregresse. Queste vicende a volte vengono ricordate dai protagonisti, altre volte vengono raccontate e quindi noi lettori veniamo a conoscerle solo nel momento stesso del racconto.

 

TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

In questo caso è molto difficile parlare delle tematiche del libro senza rischiare di svelare nodi fondamentali della trama. Ci sono diversi temi legati ai vari personaggi. A Don Filippo è legata l'ossessione di avere un erede, che prima lo porta a non dare tregua alla moglie Donna Matilde, e poi quando l'erede legittimo Don Rico viene a mancare decide di avere un erede illeggittimo dall'amante Trisina per poi adottarlo.

A Donna Matilde è legato il tema della pazzia, forse simulata. In seguito alla morte del figlio Donna Matilde comincia a non riconoscere i suoi familiari, a scambiare gli animali domestici per esseri umani.

Il marito certe volte vede un brillio negli occhi della moglie che gli fa pensare che stia fingendo per divertirsi alle sue spalle e per essere lasciata in pace, libera di dire e fare cose che solo ai pazzi vengono concesse, riprendendo in questo una tradizione colta che fa riferimento all'Amleto di Shakespeare.

A Don Rico è legato il tema dell'amore anche fisico nei confronti di un animale, in questo caso una capra.

Camilleri tornerà su questo argomento nel libro che conclude la sua ideale trilogia fantastica, “Il sonaglio”, in un tono che ricorda le “Metamorfosi” di Ovidio.

 

COMMENTO DEL LIBRO ''LA STAGIONE DELLA CACCIA'': Indice dell'Analisi del Libro ''La stagione della caccia''

Il libro la stagione della caccia è a parer mio uno dei migliori romanzi di Camilleri. Potrebbe partire prepotentemente come un giallo, invece ci si accorge che si tratta di una storia del genere solo quando ormai la narrazione volge al termine.

Nella consueta nota posta alla fine del testo l'autore ci fa sapere che ha avuto l'idea per il romanzo leggendo L'inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche della Sicilia, testo da cui trarrà più volte spunto nel corso della sua carriera letteraria.

La costruzione della storia e dei personaggi sono vivaci e interessanti, la vita di una cittadina piccola ma brulicante di vita e attività commerciali è resa alla perfezione. I protagonisti si muovono animati da passioni e interessi che non potrebbero essere più umani, più moderni e più esilaranti.

Le note fantastiche che compariranno in altri libri successivi cominciano a farsi sentire (il padre del farmacista aveva un giardino miracoloso in cui coltivava frutti splendidi che erano capaci di risolvere ogni problema di salute, e parlava con gli animali che gli svelavano i segreti della terra) ma non creano imbarazzo e non riescono a scalfire la sospensione dell'incredulità fondamentale nel patto tra autore e lettore. Consiglierei a tutti di leggere questo libro proprio perchè è uno dei più belli del Maestro.

 

Carla Biolchini

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