BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
La biografia ufficiale di M.L. Stedman è piuttosto scarna: di lei si dice solo che è nata e cresciuta a Perth, nell’Australia occidentale, attualmente vive a Londra.
Questo è il suo primo romanzo. Nemmeno le iniziali riconducono ai due nomi di battesimo, si sa solo che M. sta per Margot.
Sul web, tuttavia, si può trovare il testo di un’intervista da cui si apprende che la scrittrice ha sempre adorato quella che lei definisce l' “arte delle parole”, anche se il suo approccio con la scrittura nasce solo dopo aver lavorato a Londra come avvocato.
Siamo nel 1997: la Stedman, mentre fissa lo schermo del computer nel suo ufficio, ha l’illuminazione che proviene da Dio sa dove. Decide, quindi, di provare la scrittura creativa.
Ingaggia un writing coach, e mentre si trova in Grecia per una “vacanza di scrittura creativa”, di getto scrive il suo primo racconto. Continua poi a studiare questa disciplina presso l’Università di Londra, pubblicando tre racconti raccolti in un’antologia out-of-print, Desperate Remedies, nel 2008.
“La luce sugli oceani”, iniziato come un racconto di 15.000 parole, diventa un romanzo grazie anche al consiglio di un agente letterario che ne riconosce la “stoffa” per diventare un romanzo.
L’autrice, quindi, fa delle ricerche d’archivio sui guardiani del faro e sperimenta la desolazione di Capo Leeuwin Lighthouse, che ha visitato al fine trovare l’ispirazione per descrivere la vita dei protagonisti a Janus Rock.
Del suo approccio con la scrittura, M.L. Stedman dice:
“ I just sit down and make it up. I don’t plan, so it’s not as though I have an outline or structure. It’s an instinctive process. When I start to write I let a picture or sentence or voice come to me.
(Appena mi siedo, inizio. Non pianifico nulla, quindi non è come se seguissi uno schema. Si tratta di un processo istintivo. Quando inizio a scrivere lascio che una foto o una frase o una voce vengano a me.) ”
Pagina FB del romanzo: www.facebook.com/LaLuceSugliOceani
Sito del romanzo: www.lalucesuglioceani.com/
RIASSUNTO DEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
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Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo.
Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini.
Lì, sull'isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba.
Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto.
Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l'oceano le abbia mai fatto.
È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy.
Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro. Perché sulla terraferma, tra la civiltà, c'è una donna che spera ancora.
Infatti accanto alla storia di questi due coniugi ce n’è un’altra: quella di Hanna.
Il ritrovamento della sua Grace è come la luce che improvvisamente squarcia il buio della sua anima. Dopo sei anni di dolore, ecco che arriva la gioia: potrà riabbracciare la figlia. Anche se il rapporto tra la figlia perduta e la madre ritrovata sarà tutt’altro che facile. Lucy-Grace, infatti, riconosce Isabel come l’unica e vera madre e da lei non si vuole separare.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
I protagonisti di “La luce sugli oceani” sono Tom e Isabel.
- Tom Sherbourne è un giovane reduce di guerra, laureato, con alle spalle una triste storia familiare: la madre aveva abbandonato la famiglia quand’era bambino e il padre aveva cercato in tutti i modi di far crescere i suoi figli (Cecil è il fratello maggiore di Tom) nell’odio nei confronti della donna che aveva distrutto la sua famiglia.
L’esperienza della guerra rappresenta per il giovane un altro trauma, un’altra pagina dolorosa della sua vita. Ha visto i suoi compagni morire sul campo e si sente un miracolato ad esserne uscito indenne. A volte un senso di colpa lo assale e per questo decide di accettare un incarico pro tempore per il Servizio fari del Commonwealth.
La vita solitaria è quello che cerca.
Dopo una breve esperienza a Byron Bay, sulla costa del Nuovo Galles, arriva per lui la grande occasione: un incarico permanente sull’isola di Janus Rock che si trova affacciata tra i due oceani, ad ovest quello Indiano e ad est quello Australe.
Ma la vita di un guardiano del faro è dura, in completo isolamento, gli unici rapporti con il mondo esterno sono quelli con gli uomini che, ogni sei mesi, portano cibo e tutto ciò che può servire alla manutenzione del faro. Non è certo un luogo in cui mettere su famiglia.
Ma Tom non ha fatto i conti con i sentimenti della giovane Isabel...
- Isabel, al momento del loro incontro è un’incantevole diciannovenne, figlia di Bill, preside della scuola di Partageuse, la città più vicina a Janus, e Violet Graysmark.
La giovane donna, oltre ad essere bella, è molto caparbia. Riesce, infatti, a conquistare il cuore di Tom e in breve si celebrano le nozze.
Con la sua determinazione, e grazie anche al grande sentimento che lega Tom, riesce a convincerlo ad aggirare le regole e non denunciare il naufragio di una piccola imbarcazione con a bordo un uomo e una neonata.
- È in questo momento che conosciamo Lucy, la piccola che verrà accolta amorevolmente in casa Sherbourne.
La vita di Lucy, è felice: ha due genitori che l’adorano, passa le sue giornate in completa libertà, ascoltando il rumore del mare che, fragoroso, s’infrange sulle scogliere. Appena un po’ cresciuta, segue Isabel che si prende cura dei pochi animali che alleva sull’isola ed è affascinata dal lavoro di Tom che tiene perfettamente efficiente il faro.
- Hanna è la donna che ha messo al mondo la piccola e che per anni aspetta il suo ritorno senza mai perdere le speranze, nonostante tutto la città e la sua famiglia ormai la compatiscano e la credano impazzita. La sua determinazione e una fede incondizionata riusciranno a farle riavere la sua piccola?
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
“La luce sugli oceani” è ambientato in Australia occidentale, tra Jeanus Rock, l’isola su cui vivono i protagonisti e dove si trova il faro a cui Tom fa da guardiano, e Partageuse, la città portuale più vicina all’isola.
Spesso la natura diventa protagonista di appassionate pagine, quasi un riflesso delle gioie e dei drammi dei protagonisti
“L’oceano tuonò contro la roccia mandando una pioggia di schiuma fino a Isabel, in piedi sul bordo della scogliera, a decine di metri d’altezza. Gli spruzzi erano penetrati nel legno delle croci [quelle che Tom aveva apposto sulle tombe del figlioletti morti, NdR]e avevano inumidito il suo vestito.
«Izzy! Isabel!» La voce di Tom, sospinta dalle raffiche, volava quasi via dall’isola.
Una procellaria volteggiò nell’aria, girando in cerchio, prima di tuffarsi a piombo nell’onda frastagliata, secca come un fulmine, per pescare un’aringa. Ma la fortuna e la tempesta erano a favore del pesce, che riuscì a divincolarsi dal becco dell’uccello ricadendo in mare.
Tom percorse le poche centinaia di metri che lo separavano dalla moglie. La procellaria continuò a librarsi sulle correnti tempestose, sapendo che nel tumulto dell’acqua i pesci che erano al riparo delle rocce più profonde sarebbero facili prede.”
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
“La luce sugli oceani” è diviso in tre parti è ambientato tra gli anni ‘20 e ‘30 del 1900.
Più precisamente la prima parte inizia il 27 Aprile 1926 con un’anticipazione dei fatti
“«Il giorno del miracolo, Isabel era inginocchiata al limitare della scogliera e si affaccendava intorno alla piccola croce costruita di recente con pezzi di legno trasportati dalla corrente.
Un’unica nuvola paffuta navigava piano nel cielo di fine aprile che sovrastava l’isola specchiandosi nell’oceano.
“E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”, sussurrò.
Per un istante la mente le giocò uno scherzo e lei credette di sentire il pianto di un bambino. Scacciò l’illusione e seguì con lo sguardo un branco di balene che si allontanava lungo la costa per andare a partorire in acque più calde. Udì di nuovo il vagito, questa volta più forte, trasportato dalla brezza delle prime ore del mattino.
Impossibile.»”
Alla fine di questo primo capitolo torniamo al 16 Dicembre 1918 per ripercorrere tutti gli avvenimenti che hanno portato al “giorno del miracolo” (come lo definisce Tom).
Una volta che la storia si “ricongiunge” con l’anitcipazione iniziale comincia la seconda parte nella quale “viviamo” con Tom e Isabel la loro vita felice con la piccola Lucy.
La terza parte invece inizia quattro anni dopo, quando si viene a sapere che la bimba non è la vera figlia dei due protagonisti e entrambi dovranno affrontare le conseguenze della decisione presa anni prima.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
Scritto con intensità e delicatezza, “La luce sugli oceani” è una lettura sensibile e profonda in cui traspare tutta la complessità dell'animo umano e della sua capacità di amare.
Nonostante il ritmo della narrazione nella prima parte sia un po’ più lento la Stedman con le sue descrizioni così realistiche riesce a coinvolgere il lettore nel profondo.
Quando si arriva alla seconda parte c’è un crescendo di emozioni che con il suo stile semplice e diretto l’autrice riesce a trasmettere appieno ai lettori, già conquistati dalle descrizioni iniziali che accompagnano i sentimenti dei protagonisti.
NARRATORE DEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
Ne “La luce sugli oceani” troviamo un narratore esterno onniscente.
Questo permette all’autrice di cambiare punto di vista a seconda di ciò che vuole trasmetterci o di quali sentimenti vuole far “prevalere”.
Il narratore onniscente conosce i sentimenti di ogni personaggio e in modo “discreto”, senza anticipare nulla, ci guida fino alla fine della storia.
TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
“La luce sugli oceani” è un romanzo bellissimo in cui c'è posto per tutti i tipi di sentimenti possibili: dall'amore coniugale a quello per i figli, dai rimorsi per gli sbagli commessi al desiderio di porvi rimedio, dalla nostalgia per un passato che non si può cancellare alla speranza di un futuro che si vorrebbe poter controllare, dal desiderio di giustizia, alla rassegnazione di fronte all'ingiustizia.
Quando diventi madre il punto di vista, le azioni e le scelte cambiano radicalmente e saresti pronta a uccidere pur di proteggere i tuoi figli.
Può un dolore come la perdita di un figlio rendere ciechi davanti alla razionalità e alla propria coscienza, portandoti a commettere errori che si ripercuoteranno anche sulle persone che ti circondano? Possiamo omettere una verità e cambiare il corso della vita di diverse persone? Dipende da quello che c'è sul piatto della bilancia.
A volte quando siamo accecati da un dolore sordo e da una gioia improvvisa, non ci rendiamo conto di quello che è giusto o sbagliato davanti alla verità. Ci costruiamo degli alibi, delle giustificazioni per tacitare la coscienza... senza pensare alle implicazioni a lungo termine, e alle sofferenze altrui che ne potrebbero scaturire.
Questa storia parla di due giovani sposi che la vita mette alla prova negandogli brutalmente la gioia di un figlio, e costringendoli a piantere una croce dopo l'altra... fino a quando nella loro solitaria e isolata vita non arriva dal mare, un segno che Dio non li ha abbandonati.
Ma da quel momento la loro esistenza diventerà un castello di carte costruito sulla menzogna... e si sa, le bugie prima o poi vengono scoperte... e il loro idilliaco castello crollerà sotto il peso della verità taciuta, che cambierà per sempre la vita dei protagonisti e delle persone a loro vicine.
Nella vita tutto ha un prezzo, e le bugie sono quelle che richiedono quello più alto da pagare. Il passato non si può cancellare, ma dagli errori si può imparare. La coscienza è una grande compagna di vita che come un faro può guidarti nelle scelte più difficili... la maggior parte delle volte è il cuore a guidare le nostre azioni, e riconoscere i nostri errori, in quest'ultimo caso, è veramente difficile.
Nelle ultime quindici pagine ho pianto senza freni e mi sono resa conto che l'amore per un figlio è come l'aria che respiri... non puoi farne a meno.
È anche un libro sul perdono, che poi non è altro che la naturale conseguenza di un amore vero. Un amore non sempre costante, calmo e rassicurante, anzi a volte tempestoso come l'oceano e buio come la notte. Ma pur sempre un amore capace di continuare a brillare come un faro nonostante tutto, ora gettando luce, ora lasciandoci nell'ombra. Un amore che è frutto di una scelta fatta ogni giorno consapevolmente e ai suoi personaggi la Stedman lascia sempre la libertà di scegliere e di agire, nel bene e nel male.
“"Posso decidere di marcire nel passato, sprecando il mio tempo a odiare la gente per quello che è accaduto, come ha fatto mio padre, oppure posso perdonare e dimenticare".
"Ma non è così facile".
Lui aveva sorriso in quel modo solo suo.
"Oh ma è molto meno faticoso, tesoro mio. Basta perdonare una volta sola. Per provare rancore, invece, serve tutto il giorno, tutti i giorni. È necessario ricordare tutte le cose cattive (...).
Dovrei compilare un elenco molto lungo ed essere sicuri d provare la quantità giusta di odio per ogni persona sulla lista. Odiare diventerebbe un vero lavoro: molto teutonico!".
La sua voce si fece seria.
"No, abbiamo sempre una scelta. Ognuno di noi ce l'ha"”
Sullo sfondo della nostra storia si staglia anche il ricordo del primo conflitto mondiale che, benché si allontani sempre più nel tempo, fa sentire ancora il suo peso e la sua scia di amarezza, vissuti da chi la guerra l'ha fatta e che nessuna medaglia al valore civile può giustificare.
COMMENTO DEL LIBRO ''LA LUCE SUGLI OCEANI'':
“La luce sugli oceani” è un romanzo che costringe a schierarsi. A riflettere bene prima di scegliere, e poi a prendere posizione.
Con chi decidiamo di stare? Con la madre che si è impossessata della neonata, ne ha avuto cura e l'ha cresciuta e amata come se fosse davvero la figlia, o con la madre disperata che si è ritrovata senza marito e figlia, senza saper nulla della loro sorte? Quanto è sbagliato l'atto di chi ha cresciuto una bambina con amore?
Quanto è giusto il volersi riprendere quella figlia che non riconosce la madre ma la vede come un'estranea di cui aver paura? Quanto è doloroso dover staccare una bambina dalla donna che ha sempre erroneamente ma inconsapevolmente considerato sua mamma per farla ritornare tra le braccia delle vera madre, rifiutata perché sconosciuta?
Non è un romanzo che ci lascerà indifferenti.
È una storia che mi ha tenuta in ansia, che mi ha fatta sentire sempre in bilico, come se stessi tentando di restare in equilibrio su di un filo sottile. E se ad un certo punto è spontaneo chiedersi: in chi ci immedesimiamo? Nel dolore di quale delle due madri? Non so quale sia la risposta più giusta a questa domanda... probabilmente dipende dalle esperienze personali ma comunque ci sono scelte che, se prese, inevitabilmente rendono felici alcuni ed infelici altri.
Tom prova a mettere a tacere la propria coscienza e il dispiacere per il dolore della vera famiglia della piccola Lucy attraverso l'amore.
Ma presto o tardi la vita ci chiede il conto delle nostre azioni e non di rado è un conto salato.
Quello di Tom è un bellissimo personaggio, nella sua complessità psicologica interiore: è un uomo molto giovane ma che porta dei pesi sul cuore che lo rendono taciturno, poco incline ad aprirsi; eppure quel cuore apparentemente distante è capace di contenere una quantità incredibile di amore e spirito di sacrificio.
Anche Isabel è un personaggio particolare che però ci appare più volubile, istintiva, "viscerale" a tratti egoista, ma anche capace di slanci generosi...
È un romanzo che tocca fili scoperti e sensibili, come possono esserlo quelli che legano i genitori ai figli; tocca anche tasti "discutibili" dal punto di vista morale, ma io credo che chiunque, come me, troverà difficile schierarsi e stabilire in modo netto chi sta sbagliando e chi no, chi è il carnefice e chi la vittima (fermo restando che la prima e vera vittima degli adulti è proprio Lucy).
Pur facendo la sua scelta narrativa, l'autrice non ci conduce necessariamente verso un giudizio morale; lascia che sia il lettore a scegliere quando, quanto e in chi identificarsi, chi giustificare, chi condannare, comprendere, disprezzare o ammirare...; e infine chi perdonare.
In conclusione, è senz’altro il miglior romanzo, almeno nell’ambito della narrativa contemporanea, che io abbia letto negli ultimi anni. Affascinante e drammatico nello stesso tempo. Impone molte riflessioni, prima tra tutte quella sulla maternità.
+27k Melissa Radice
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