
DATI ESSENZIALI:
- Titolo: “Educazione siberiana”.
- Titolo originale: "Educazione siberiana".
- Autore: Nicolai Lilin, pseudonimo di Nicolaj Veržbickij;
- Nazionalità Autore: russa, nazionalizzato italiano;
- Data di Pubblicazione: 2009;
- Editore: Einaudi;
- Genere: Romanzo;
- Pagine: 348 p.,
- Voto del Pubblico (IBS): 3,9 su 5.
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Recensione del Libro “Educazione siberiana” di Nicolai Lilin del 2009, genere Biografie e autobiografie. Evidenzieremo il riassunto del libro “Educazione siberiana”, l’analisi dei personaggi, i luoghi d’ambientazione, la collocazione temporale, lo stile di scrittura ed il narratore. Infine analizzeremo le tematiche trattate nel libro “Educazione siberiana” con tanto di commento ed opinione del recensore articolista.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''EDUCAZIONE SIBERIANA'':
Nicolai Lilin, pseudonimo di Nicolaj Veržbickij (nome riportato nell’anagrafe italiana), è nato il 12 febbraio del 1980 nella città di Bender in Transnistria, uno stato non riconosciuto dall’Onu.
La Transnistria attualmente appartiene alla Moldavia ma nel 1980, ai tempi della nascita di Nicolai, faceva parte dell’URSS.
Lo pseudonimo Lilin è stato dall’autore come omaggio alla madre, Lilia. In russo infatti Lilin significa “di Lilia”. Questa scelta riflette il forte attaccamento dell’autore alla sua famiglia.
Gli antenati di Nicolai erano esploratori, fuorilegge e cacciatori siberiani che, dopo la rivoluzione comunista del 1917 furono costretti a rifugiarsi in Trasnistria per sfuggire alle persecuzioni in quanto accusati di brigantaggio.
Nicolai si è trasferito in Italia nel 2004, prima in Piemonte tra Torino e Cuneo. Attualmente vive e lavora a Milano.
Nel 2009 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, “Educazione siberiana”, scritto direttamente in lingua italiana e diventato ben presto un caso editoriale.
Educazione siberiana è stato tradotto in ventiquattro lingue ma, su esplicita richiesta dell’autore, non in russo. Alcuni sostengono che questa scelta sia motivata dal fatto che i riferimenti storici del libro non siano riscontrabili nelle bibliografie dei paesi russofoni.
Nel 2010 il nuovo romanzo, “Caduta libera”, vince il Premio Minerva per la “Letteratura di impegno civile” e il premio “La Magna Capitana” di Foggia. Infine nel 2011 Nicolai chiude la trilogia ispirata alle storie di vita vissuta dall’autore con “Il respiro del buio”.
Tra le numerose attività dell’autore vanno ricordate quelle legate all’arte e alla tradizione del disegno e della simbologia del tatuaggio siberiano. Nel 2013 infatti ha fondato un laboratorio di disegno e tatuaggio a Solesino, in provincia di Padova.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''EDUCAZIONE SIBERIANA'': 
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Il romanzo si apre con una scena di guerra in un vecchio palazzo diroccato. Il protagonista è in prima linea, non dorme da tre giorni e il breve momento di riposo concesso dal sergente dura meno dell’essenziale. In quel momento di estremo sfinimento il protagonista, osservando il proprio riflesso nell’acqua, ripensa alla sua infanzia e alla sua giovinezza.
Così torniamo indietro nel tempo fino alla nascita e ai primi ricordi del protagonista. Nicolai, Kolima, ci racconta di come sia nato a febbraio, il mese più freddo in Transnistria, con solo otto mesi e poche possibilità di sopravvivere dando perciò fin da subito delle angosce a sua madre.
I suoi primi ricordi d’infanzia riguardano le armi, e racconta come queste fossero numerose ma soprattutto nettamente distinte in diverse categorie. Vengono infatti separate le armi pure dalle armi impure e intorno a loro orbitano numerose leggi di comportamento.
Svariati aneddoti dall’infanzia vanno a costruire un quadro molto dettagliato della comunità in cui Kolima cresce. Le favole del nonno Kuzja, volte ad insegnare la lealtà verso la propria gente e il disprezzo per la polizia, oltre a sottolineare l’importanza data al rapporto tra bambini e vecchi, sono l’essenza stessa dell’educazione siberiana.
Viene così a formarsi la figura contraddittoria del “criminale onesto”.
Un intero capitolo di Educazione siberiana è dedicato alla tradizione dei tatuaggi. Kolima è affascinato da questa disciplina e quando deve cominciare a scegliere la sua strada esprime il desiderio di diventare un tatuatore. Imparerà così l’importanza della scrittura sulla pelle, del profondo significato che ha nella sua cultura e quanto possa essere pericoloso “falsificare” i tatuaggi.
Nei capitoli successivi i racconti di Kolima spostano l’attenzione sul rapporto tra i ragazzi dei diversi quartieri della città e soprattutto sui conflitti tra questi. Il protagonista e il suo amico Mel si ritroveranno a dover uscire da Ferrovia, un quartiere dove un nemico di Kolima ha preparato una serie estenuante di imboscate.
Essendo cresciuto in una comunità che insegna ad odiare i poliziotti e le forze dell’ordine non poteva mancare l’esperienza del carcere. Questo è un posto totalmente diverso rispetto a ciò che il giovane Kolima si era aspettato, privo di controllo o di un codice morale comune e con un forte contrasto tre le diverse “famiglie” criminali costrette a convivere.
Una parte importante del romanzo è dedicata al rapporto della comunità criminale con i malati mentali, che vengono chiamati "Voluti da Dio".
Kolima racconta da principio la storia di Boris, un uomo col cervello di un bambino convinto di essere un capotreno e per questo ucciso dalla polizia in quanto fuori casa dopo il coprifuoco.
Un ruolo ancora più centrale nella vita di Kolima è però rivestito da Ksjusa. La ragazza viene trovata violentata e picchiata in un altro quartiere e ciò darà inizio a una caccia sfrenata ai colpevoli da parte del protagonista e degli altri minorenni.
L’ultima parte del libro è dedicata all’ingresso di Kolima nell’età adulta e al suo tentativo di prendere le distanze dalla vita criminale. Ciò lo porterà, prima ancora che possa rendersene conto, in una situazione senza vie d’uscita che ricondurrà il lettore agli avvenimenti narrati all’inizio del romanzo.
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''EDUCAZIONE SIBERIANA'': 
In Educazione siberiana compaiono innumerevoli personaggi sui quali la narrazione si sofferma per mostrare le diverse sfaccettatura del periodo storico, delle leggi criminali o semplicemente dell'animo umano.
Fondamentale è sicuramente il personaggio di Nicolai, Kolima, il protagonista attraverso il quale viene vissuto l'intero romanzo. Nicolai è un bambino sveglio cresciuto in un ambiente dove vige la legge criminale, così diventa un adolescente per cui quell'estremo modo di vivere è l'unico possibile.
Importanti nell'educazione e nella vita di Nicolai sono non solo i parenti ma l'intera comunità. Il padre infatti è una figura assente, anche se forte quando presente, mentre la made è una donna di cuore che non partecipa attivamente alle attività criminali pur rispettandone le leggi.
Fondamentale nel romanzo è il personaggio di nonno Kuzja, che di fatto si occupa dell'eduzione di Kolima trasmettendogli tutti i valori e l'ideologia dei siberiani. Nonno Kuzja non è realmente il nonno di Kolima, infatti l'appellativo nonno viene attribuito a tutti i criminali anziani “usciti dal giro” il cui unico compito è quello di guidare la comunità e crescere i giovani.
Altri personaggi importanti nel libro sono gli altri minorenni di Fiume basso, la principale compagnia di Kolima. Tra loro troviamo Gagarin, più grande e violento, Gigit, Besa, Vitalic, e molti altri, ognuno con una storia che descrive una diversa sfumatura della comunità.
Mel fa parte di questo gruppo ed è uno dei personaggi che accompagna il protagonista per la maggior parte del tempo. A contraddistinguere questo personaggio sono la forza, lo scarso acume, e uno sconfinato affetto e devozione per il protagonista.
Mel, grazie alla sua forza fisica, è sempre avvantaggiato nelle risse ma molte volte non riesce a comprendere le situazione e comportarsi nella maniera più adeguata e ciò, in una comunità come quella descritta nel libro, porta in molti casi a conseguenze pericolose.
Infine all'interno del romanzo hanno grande importanza i cosiddetti Voluti da Dio, considerati matti o folli nelle altre comunità vengono invece considerati come angeli del Signore dai siberiani. In particolare saranno due personaggi a mostrare come la comunità criminale si prenda cura di questi individui.
Il primo è Boris, un uomo con la mente di un bambino convinto di essere un capotreno. Più avanti comparirà anche Ksjusa, una ragazza con una particolare forma di autismo coetanea di Kolima.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''EDUCAZIONE SIBERIANA'': 
Il romanzo si apre in un edificio distrutto in Cecenia, dove si sta svolgendo un’azione di guerra, ma fatta eccezione per l’introduzione le vicende narrate sono ambientate prevalentemente nella città di Bender, in Transnistria. Tale regione viene immediatamente descritta come patria di criminali e profughi, fuggiti o deportati lì per sfuggire al regime comunista instauratosi nel 1917.
Bender risulta suddivisa in quartieri, ognuno dominato da una diversa etnia o gruppo criminale. Il quartiere dei siberiani in cui vive il protagonista, e dove perciò si svolgono la maggior parte delle vicende, viene chiamato Fiume Basso.
Altri quartieri importanti nella trama del libro sono Ferrovia, dove risiedono georgiani e armeni, e il quartiere Centro. Una parte del romanzo non è ambientata nei quartieri di Bender ma nel carcere minorile.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''EDUCAZIONE SIBERIANA'': 
Il romanzo narra le vicende di Nicolai a partire dai sui primi ricordi fino ai diciotto anni. Questo fa si che i primi avvenimenti possano essere fatti risalire agli inizi degli anni ottanta mentre le ultime vicende avvengono nel 1998.
Durante questo periodo, per la precisione nel 1992, la regione è stata interessata da una guerra terminata con un cessate il fuoco, garantito da una commissione congiunta tripartita tra Russia, Moldavia e Transnistria.
Per garantire la pace rimasero nella regione delle truppe militarizzate la cui presenza incide notevolmente sulla trama del libro. La maggior parte degli eventi vengono infatti narrati durante l'adolescenza del protagonista, che coincide col periodo successivo alla guerra.