- Titolo: “Bambino N°30529”.
- Titolo originale: "Boy 30529".
- Autore: Felix Weinberg;
- Nazionalità Autore: Ceca;
- Data di Pubblicazione: in Italian nel 2014;
- Editore: Newton Compton (collana I volti della storia);
- Genere: Biografia;
- Pagine: 320 p., edizione digitale
- Voto del Pubblico (IBS): 4 su 5.
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BIOGRAFIA DELL'AUTORE DEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
Nato in Cecoslovacchia il 2 Aprile 1928, Felix Weinberg è sopravvissuto all’Olocausto passando per ben cinque campi di concentramento. A dodici anni, però, il suo mondo va in pezzi: a causa delle persecuzioni naziste, il padre fugge in Inghilterra, nella speranza di potersi rifare lì una vita con i suoi cari.
Ma il piccolo Weinberg, i fratelli e la madre non fanno in tempo a raggiungerlo: saranno catturati dai tedeschi e inizierà il loro drammatico calvario nei campi di concentramento. Felix sopravvivrà miracolosamente a cinque lager – tra cui Theresienstadt, Auschwitz e Birkenau – e persino alla terribile “Marcia della Morte” per essere trasferito da un campo all’altro.
Dopo aver perso sua madre e suo fratello ed essere stato deportato per l’ultima volta a Buchenwald, riuscirà finalmente a tornare in libertà e a riabbracciare suo padre, dopo cinque anni di orrore. Quella di Felix Weinberg è una storia incredibile: il racconto duro e senza censure della spietatezza dell’Olocausto e dell’orrore che non ha risparmiato neppure i più piccoli e puri.
Dopo la guerra si è stabilito in Inghilterra. Nonostante la sua istruzione fosse stata brutalmente interrotta dalla deportazione, è riuscito a entrare all’università e poi a diventare professore di Fisica all’Imperial College di Londra. Ha fatto parte anche della Royal Society. Ha curato volumi e centinaia di articoli scientifici, ottenendo diversi riconoscimenti accademici. È morto nel 2012.
RIASSUNTO DEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
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Tornato alla sua città natale di Aussig in Cecoslovacchia, più di 40 anni dopo la sua liberazione da Buchenwald, Felix Weinberg osserva: "Credo che i comunisti abbiano fatto più danni alla bellezza della mia città di quanto abbiano fatti i tedeschi".
Questa analisi franca di ciò che è stato o non è stato fatto dai tedeschi è fondamentale in questo racconto.
L'autore, professore di combustione Fisica presso l' Imperial College di Londra, ha deciso di scrivere il suo libro di memorie della Shoah piuttosto tardi nella vita, per i propri figli e nipoti. Felix aveva tutto nel suo paese natio, la Cecoslovacchia: una famiglia felice e abbiente, un'infanzia serena, l'affetto dei suoi genitori. È cresciuto in una famiglia benestante, trascorrendo le estati in vacanza e gli inverni in stazioni sciistiche.
Nel 1938, con Hitler diretto ai Sudeti, suo padre partì per l'Inghilterra per cercare di ottenere il visto per il resto della famiglia.
L'autore ha festeggiato il suo bar mitzvah dopo che entrassero in vigore le normative naziste che proibivano agli ebrei di viaggiare.
In un primo momento Weinberg era reticente a scrivere della sua esperienza nei campi nazisti.
“Ho cercato di dimenticare, volevo vivere per il futuro e non mi definisco come un sopravvissuto dai campi di concentramento.”
All'inizio fu mandato a Terezìn, che ricorda come un'esperienza relativamente decente rispetto allo shock che seguì.
Weinberg ritiene di essere scampato dalle camere a gas di Auschwitz perchè faceva l'apprendista presso un uomo a cui piaceva in quanto omosessuale. Questa è stata la sua salvezza.
È stato ad Auschwitz che ha visto l'ultima volta sua madre e suo fratello. Inviato in un campo satellite di nome Blechhammer, l'autore descrive il miracolo di essere sopravvissuto alla macchina di sterminio nazista, pur non reputandolo qualcosa di eroico.
La vera storia di Felix, scampato alla morte ma non all’orrore dei campi nazisti.
Una straordinaria testimonianza dell’Olocausto e una commovente riflessione sulla natura della memoria
ANALISI DEI PERSONAGGI DEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
Felix Weinberg è il protagonista della biografia “bambino N°30529”. Lo conosciamo da anziano ottantaduenne nella sala comune della Royal Society mentre aspetta di incontrare Suzanne Bardgett per consegnarle alcuni suoi cimeli del periodo in cui è stato prigioniero in vari campi di concentramento.
Facciamo poi un salto nel passato e arriviamo al periodo felice della sua infanzia. Qui ci racconta alcuni suoi ricordi felice come le vacanze di famigli, la mamma con la sua capacità innata di far divertire lui e il fratellino, il padre amorevole. È quindi evidente che l’essere sopravvissuto ai campi di concentramento di Terezìn, Auschwitz-Birkenau, Blechhammer, Gross-Rosen e Buchenwald sia una diretta conseguenza della protezione di cui aveva goduto durante l’infanzia.
Negli anni passati nei vari campi di concentramento dimostra sempre di avere una grande forza di volontà nonostante la fame, i maltrattamenti e, infine, il trauma dei bombardamenti alleati lo lascino “vivo a metà” alla fine della guerra.
Felix è un uomo che nonostante tutto quello che ha passato riesce a costruirsi una vita dopo la guerra, diventando un fisico con una cattedra all’università della Royal Society, sposando una donna eccezionale e costruendosi una famiglia.
Pur essendo la biografia di Felix ci sono altri due personaggi degni di nota: la madre, un bella donna, solare e che amava far divertire e trasmettere entusiasmo ai figli; e l’altro sopravvissuto della famiglia, il padre. Un uomo anche amava la sua famiglia, giocare e passare il tempo con i figli. Fortunatamente lui è scampato ai campi di concentramento perché era andato in Inghilterra per preparare l’arrivo del resto della famiglia, come era solito fare prima dei loro trasferimenti.
LUOGHI D'AMBIENTAZIONE DEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
“Bambino N°30529” è ambientato nei luoghi in cui ha vissuto l’autore, a partire dalla Cecoslovacchia dove è nato e ha passato i momenti felici della sua infanzia. L’autore di questo periodo ci racconta anche le vacanze invernali con i genitori in alcune località sciistiche, quelle estive sulle rive dell’Elba a nuotare e giocare e l’unico viaggio all’estero che ha compiuto da bambino in Belgio.
Felix Weinberg ci descrive in modo molto accurato tutti i campi di concentramento in cui è stato: Terezìn, Auschwitz-Birkenau, Blechhammer, Gross-Rosen e Buchenwald. Di questi ci racconta anche i vari viaggi compiuti per passare da un campo all’altro su treni puzzolenti e sempre pieni di persone o su furgoni scoperti durante il rigido inverno dei paesi del Nord.
TEMPO (COLLOCAZIONE TEMPORALE) DEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
“Bambino N°30529” è un romanzo autobiografico e nonostante quello che ci si potrebbe aspettare da un uomo di ottantadue anni i suoi ricordi sono molto nitidi e precisi. All’inizio del romanzo conosciamo Felix Weinberg all’età di ottantadue anni, che ci spiega come mai ha deciso di scrivere la sua storia. Facciamo poi un salto nel passato al 1942 dove lo ritroviamo bambino e ci racconta i suoi momenti felici dell’infanzia fino alla prima deportazione al campo di Terezìn.
Nel 1943 viene poi trasferito con la mamma e il fratellino ad Auschwitz dove li vedrà per l’ultima volta. La sua storia però continua fino all’11 aprile 1945 quando finalemente i pochi sopravvissuti vengono liberati dal campo di Buchenwald.
Da qui in avanti non sarà tutto facile per Felix ma riuscirà a rimettere insieme la sua vita e diventare un fisico.
STILE DI SCRITTURA USATO NEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
“Bambino N° 30529” è scritto in modo diretto ma senza scendere nei dettagli più macabri della situazione terribile in cui l’autore si è trovato. Riesce a trasmetterci tutto quello che ha passato senza angosciare eccessivamente il lettore.
In alcuni passaggi troviamo termini un po’ arcaici o in Ceco che però non disturbano lo scorrere della lettura.
NARRATORE DEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
“Bambino N° 30529” è narrato in prima persona dall’autore. Essendo stato scritto da un uomo di ottantadue anni durante lo scorrere del racconto si ha l’idea di essere seduti accanto ad un nonno che ti racconta la sua vita, proprio come si vede nei film. Qua e là troviamo infatti inseriti anche commenti dell’autore fatti “con il senno del poi” dall’uomo adulto, non dal ragazzino che sta vivendo quei precisi momenti. La narrazione rimane comunque scorrevole e piacevole nonostante queste piccole incursioni.
TEMATICHE TRATTATE NEL LIBRO ''BAMBINO N°30529'':
“Bambino N° 30529” tratta un tema molto profondo come la prigionia dei campi di concentramento. Nonostante questo sia ormai un argomento che tutti conosciamo, sappiamo anche che molti libri che ne parlano sono romanzati, per i più vari motivi. In questo caso abbiamo l’autore stesso che confessa di non avere nessuna intenzione di “romanzare” la sua storia ma di raccontarcela così come lui la ricorda e lo fa perché vuole che i suoi figli e nipoti conoscano meglio lui ma soprattutto sua madre e suo fratello (morti ad Auschwitz).